Gatto ucciso da un cacciatore
L'episodio ha suscitato la reazione anche dell’associazione LNDC Animal Protection, che ha deciso di intervenire pubblicamente per denunciare quanto accaduto
A Verolengo un tragico episodio ha sconvolto una famiglia e tutta la comunità. Boh, un gatto salvato dalla strada e accolto in una nuova casa piena d’amore, è stato ucciso da un colpo di fucile durante una battuta di caccia che si è spinta troppo vicino alle abitazioni.
Gatto ucciso da un cacciatore
La proprietaria del gatto, in un post carico di dolore e rabbia, ha voluto esprimere la sua indignazione nei confronti di chi ha sparato: «Dico un bel grazie ai due omuncoli che si trovavano sul terreno di casa mia, con il loro bel fucile in mano, che sparando verso l'abitazione (i pallini hanno rimbalzato sul tetto e sul terrazzo) hanno ucciso uno dei miei gatti che era serenamente uscito per fare i bisogni. Non dico cosa penso perché passerei dalla parte del torto, dico solo grazie tante. Altri posti non ne avevate anziché casa mia?».
Il gatto Boh era un animale che aveva trovato un rifugio sicuro e affettuoso dopo una vita di difficoltà, ed è proprio questo a rendere l’accaduto ancora più doloroso. «Un gatto salvato dalla strada, curato, che viveva qui. Siete venuti in casa sua ad ucciderlo», continua la proprietaria, invitando i responsabili a farsi avanti: «Se leggete questo post e avete le p**** (dubito fortemente) siete pregati di contattarmi in privato altrimenti mi muoverò con chi di dovere».
La denuncia dell'associazione LNDC
L'episodio ha suscitato la reazione anche dell’associazione LNDC Animal Protection, che ha deciso di intervenire pubblicamente per denunciare quanto accaduto. «Gattino ucciso dai colpi di una doppietta di cacciatori. Si chiama Boh ed è morto durante una battuta di caccia che si è spinta un po’ troppo vicino alle case a Verolengo. I pallini si sarebbero conficcati anche nella ringhiera del balcone della casa dove viveva il micio», riporta l’associazione, spiegando come i colpi siano arrivati a pochi metri dall’abitazione, mettendo in pericolo non solo gli animali ma anche le persone presenti. La presidente dell’associazione, Piera Rosati, ha espresso dolore e rabbia per l’accaduto, auspicando che le indagini possano presto identificare i responsabili: «Speriamo che ciò contribuisca a trovare il colpevole e a ottenere giustizia per Boh e la sua famiglia».
Questo caso solleva, ancora una volta, la questione della regolamentazione delle attività venatorie, soprattutto in aree vicine a insediamenti abitativi. «È tempo di rivedere le regole sull'attività venatoria e di prendere misure più severe contro chi provoca la morte di esseri innocenti», afferma l’associazione LNDC, lanciando un appello alla comunità per raccogliere informazioni utili a identificare il cacciatore responsabile. La richiesta è chiara: chiunque abbia notato qualcosa o abbia informazioni, è invitato a contattare l’associazione, per contribuire a portare giustizia in questa tragica vicenda. La speranza, concludono, è che episodi come questo possano portare a una riflessione più ampia sulla necessità di regolamentare o abolire una pratica che mette a rischio la vita di animali e persone.