L'intervista

Gavazza: "Il Covid? Non si deve scherzare con il fuoco"

Il consigliere regionale: "Quando sai di essere guarito, rinasci".

Gavazza: "Il Covid? Non si deve scherzare con il fuoco"
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Gavazza: "Il Covid? Non si deve scherzare con il fuoco".

Gavazza: "Il Covid? Non si deve scherzare con il fuoco"

Anche il Consigliere Regionale Gianluca Gavazza ha vinto la sua battaglia personale contro il Covid_19. Risultato positivo a fine ottobre, oggi è guarito: "Quando vieni a sapere che il tuo tampone è risultato negativo, che il Covid si è arreso e che puoi tornare alla tua vita di sempre ti senti come se fossi nato una seconda volta".

Un virus subdolo

Gavazza definisce il Covid come "Un virus subdolo e silente. E’ subdolo proprio perché si manifesta pian piano, con decimi di febbre, per poi sfociare in temperature alte, incontrollabili. Non è una febbre come tutte le altre. Nel sudore e nell’ansia si perde la percezione dei sapori e degli odori, il respiro diventa affannato giorno dopo giorno, ogni azione è lenta e faticosa. Ed è proprio in quel momento che ti accorgi come quel silente virus si sta facendo beffe di te, di ogni tua possibile reazione, prendendo il sopravvento, cercando di spegnerti. Ed è una battaglia vera. Fino a che non si ha la fortuna di ricevere la buona notizia, quella in cui ti dicono che il nemico è scomparso, è stato sconfitto anche se comunque lascia strascichi di grande debolezza".

La forza della famiglia

"Ancora una volta, anche in questo momento la mia grande forza è stata la famiglia. Voglio ringraziare chi con messaggi e telefonate mi sono stati vicino in questi giorni, che hanno avuto un pensiero per me. Ora Mi sento graziato, ma purtroppo non è così per tutti. Non tutti sono stati fortunati come me. Da marzo ad oggi ho visto persone della mia età in terapia intensiva, intubate, a lottare per non morire. Sì, è vero, esistono molti asintomatici. Ma è altrettanto vero che c’è chi rischia di perdere sul serio la vita. Perché il Covid attacca ognuno in modo diverso".

La prudenza non basta

"Non lo so come mi sia capitato di contagiarmi. Sono stato sempre molto attento, prudente fin dall’inizio, eppure è successo. Per mesi ho fatto sacrifici come tanti, eppure ho pagato dazio. Mai come adesso è importante attenersi alle regole, proteggersi in tutti i modi, rispettare ogni raccomandazione, fare ogni possibile rinuncia, fino a quando non finirà. Perché prima o poi dovrà finire. Non bisogna sottovalutare nulla. Bisogna imparare a “guardarsi” e “riguardarsi”, senza dare niente per scontato. Non si deve scherzare il fuoco. Il Coronavirus esiste eccome. E sono in gioco le nostre vite. Non si deve arrivare a capirlo soltanto se si finisce ricoverati con una maschera addosso per poter respirare. Solo dopo essere usciti da questa maledetta malattia ci si rende conto di quanto sia incredibilmente bello poter respirare normalmente o tornare a uno straccio di quotidianità. Le piccole cose di ogni giorno appaiono le più grandi. Tutto sembra una conquista, un miracolo. È una lezione da non dimenticare mai. Con un unico grande messaggio. Dobbiamo avere tutti cura delle nostre vite".

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