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Giovanni Graglia, una «celebrità» che portava il paese nel cuore

Direttore in Sip, sin da piccolo ha coltivato la passione per il teatro e il mondo cinematografico: ha sempre lavorato per i giovani.

Giovanni Graglia, una «celebrità» che portava il paese nel cuore
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Saluggia non è solamente la discarica d’Italia dei rifiuti nucleari. Ma è una terra di innovazione grazie alle aziende del comprensorio Sorin, è la terra del famoso fagiolo nano nonché terra che ha dato i natali a personaggi illustri. E tra quest’ultimi non si può non ricordare Giovanni Graglia, scomparso nel 1996.

Giovanni Graglia, una «celebrità» che portava il paese nel cuore

Un uomo che forse non in molti a Saluggia conoscono, ma che ha reso e rende ancora oggi Saluggia famosa perché ogni volta che si ricorda la sua figura viene ricollegata a questa realtà del Vercellese. Non ultima in occasione proprio del conferimento del Premio Giovanni Graglia (un riconoscimento per l’enorme attività culturale svolta nel territorio piemontese) al Museo Pietro Micca di Torino.

Il ricordo del figlio

Graglia come ricorda il figlio Giulio, fu direttore delle risorse umane area nord ovest della SIP, sin da piccolo manifesta una chiara passione per il mondo teatrale e cinematografico.
«Nato a Saluggia, dopo aver frequentato il liceo classico presso il Collegio Salesiano Valdocco di Torino, si laurea in lettere presso l'Università degli Studi del capoluogo piemontese e contemporaneamente per mantenersi inizia a lavorare come centralinista presso la Stipel. -ricorda ancora il figlio - Nonostante gli impegni di studio e lavoro, egli approfondisce le sue passioni artistiche. Notevoli le sue doti di organista, di traduttore dal francese e di scopritore di testi teatrali nelle sue lunghe peregrinazioni nei mercatini di antiquariato».
Non è un caso che il figlio Giulio, spronato dal padre, decida di intraprendere la carriera di regista mentre frequenta l'Università: dopo essere entrato in RAI, si occupa anche di teatro e di danza.

I suoi interventi

Giovanni Graglia nei primi Anni Settanta fonda il Circolo La Ciarità a Selvaggio (frazione di Giaveno, Torino), dove organizza e dirige spettacoli teatrali, attività ludiche, culturali e sportive per i residenti e villeggianti. Negli stessi anni è Assessore alla cultura a Giaveno.

Il suo amore per i giovani è palese. Grazie alla sua posizione lavorativa riesce a dare a moltissimi giovani la possibilità di esprimere al meglio le loro attitudini, memore dei sacrifici fatti in gioventù.

Ma Giovanni, nonostante abbia lasciato il suo paese natale da giovane, lo ha sempre portato nel cuore come ricorda il figlio: «Sono almeno quattro i luoghi del cuore di mio papà: Saluggia, dove è nato e dove si trova la sua tomba, che imprime nel suo carattere la vitalità tipica della gente del luogo. Saluggia è la tappa domenicale per gustare la Panissa di cui Giovanni è particolarmente goloso ma è anche la terra della sua famiglia. Torino, città dove studia, lavora e vive. Selvaggio, la frazione di Giaveno, dove si trova la casa delle vacanze. Ed infine Parigi, la città dove ama ritornare appena può e vagare tra le vie, i palazzi e i bistrot. Roma, anche lei città amata e conosciuta a fondo, è fuori lista dal momento che il filo che la lega a Giovanni è anche di natura lavorativa».

Il ricordo del consigliere regionale Gianluca Gavazza

E ad esser onorato di averlo potuto conoscere è il consigliere regionale Gianluca Gavazza che ha espresso anche il desiderio che questo saluggese venisse ricordato anche nel paese d’origine: «I nostri piccoli paesi hanno dato spesso alla grande città persone che, grazie all'esperienza maturata nella ruralità e nell'esigenza di risolvere problemi anche velocemente e con quello che si aveva, sono state un valore aggiunto. Molti personaggi che hanno fatto grandi le aziende o la società hanno un passato di famiglia agricola, legata ai piccoli borghi, alla terra. Così Giovanni Graglia...».
E magari questa sua importanza anche Saluggia vorrà valorizzarla, inserendolo, ad esempio, tra i cittadini onorari di cui il paese deve essere fiero.

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