il dramma

«Giustizia per Andrei»: hanno un nome gli amici da cui è stato abbandonato

Sarebbero a una svolta le indagini sul giovane papà rinvenuto senza vita in un campo.

«Giustizia per Andrei»: hanno un nome gli amici da cui è stato abbandonato
Pubblicato:
Aggiornato:

Anche se, per ora, il condizionale è d’obbligo, sarebbero già stati identificati gli amici che, nella notte tra domenica 1 e lunedì 2 novembre, hanno abbandonato in un campo il corpo senza vita di Andrei Miron Radu, 22 anni e un figlio di sette mesi.

«Giustizia per Andrei»

Gli inquirenti (che sulla vicenda mantengono - come giusto - il massimo riserbo) sarebbero arrivati a loro grazie ai filmati di alcune telecamere di sorveglianza della zona, fondamentali per «isolare» il veicolo su cui il giovane crescentinese ha fatto il suo ultimo viaggio.
E’ possibile che, prima di ufficializzare la notizia, la Procura di Ivrea (il fascicolo è stato affidato al Pm Lea Lamonaca) voglia attendere i referti degli esami tossicologici e l’esito dell’autopsia, effettuata due settimane fa dal medico legale Olga Veglia, dell’AslTo4.
Una mossa dettata dalla prudenza, anche perché il capo d’imputazione cambierebbe molto se dovesse mai emergere che Andrei, al momento dell’abbandono in località Baraccone, fosse ancora viva.

Andrei e la compagna volevano sposarsi

Un dubbio che strazia il cuore della compagna Giorgia Leardo: «Sotto le unghie aveva della terra».
Lo ha visto per l’ultima volta, il suo Andrei, poco prima del funerale, celebrato mercoledì 11 a Crescentino: «Volevamo sposarci - racconta - quindi ho preso le fedi. Una l’ho data a lui, una la terrò io per sempre».
Né lei né la mamma di Andrei, Viorica Miron, sono riuscite a capire con certezza con chi il giovane abbia passato la serata di domenica.
Era uscito di casa dicendo che sarebbe andato a fare un giro «con amici» e sono stati proprio quegli «amici» ad abbandonarlo, molto probabilmente già senza vita, ai piedi di un albero.
«Mi immaginavo una casa nostra - scrive ora Giorgia su Facebook - vedere con te il primo dentino di nostro figlio, i primi passi, il primo Natale e il primo Capodanno con lui. Pensavo che lo avremmo accompagnato insieme il primo giorno di asilo e di scuola, la sua prima parola... Mi immaginavo quando ci avrebbe portato la sua fidanzatina e ce l'avrebbe fatta conoscere, che ci saremmo sposati... Pensavo a quando avremmo visto i nostri nipotini giocare e le rughe e i capelli bianchi arrivare... Posso solo immaginare a come sarebbe stato perché ormai ti ho perso per sempre, ma sarai sempre nei miei ricordi... Vivi nei miei ricordi... Non sono pronta a dirti addio anche se devo farlo, sei e resterai sempre la mia vita».

Seguici sui nostri canali