Gli esiti dell'autopsia: il piccolo Giovanni è morto per le lesioni alla testa
Oggi alle 12,30 la mamma del piccolo Giovanni sarà interrogata nel carcere Le Vallette
Oggi alle 12,30 la mamma del piccolo Giovanni sarà interrogata nel carcere Le Vallette
Fatali le lesioni alla testa per il piccolo Giovanni
Ad uccidere il piccolo Giovanni sarebbero state proprio le lesioni alla testa riscontrate dal medico legale. E' quanto emerge dai primi esiti dell'autopsia effettuata ieri sul neonato.
Il medico legale che ha effettuato l'esame autoptico continuerà le analisi, in particolare sui campioni prelevati nel corso dell'autopsia. L'esame esterno del corpicino ha anticipato che c'è compatibilità con l'ipotesi della caduta del corpo dall'alto, anche da diversi metri d'altezza. Sembra quindi avvalorarsi sempre di più l'ipotesi che il piccolo Giovanni sia stato lanciato dal balcone dell'appartamento al secondo piano di via Turati. Risultanze che non contrastano, quindi, con l'ipotesi investigativa avanzata dagli inquirenti.
Oggi l'interrogatorio di Valentina, la mamma
E' previsto per le 12,30 di oggi, giovedì 1 giugno, l'interrogatorio di Valentina Ventura. La donna che ha ammesso di aver partorito il bimbo, ma di non ricordare nessuna delle fasi successive al parto. Dopo le dimissioni dall'ospedale Sant'Anna di Torino, dove è stata sottoposta a tutti gli esami clinici per verificarne le condizioni di salute, per la donna è previsto il trasferimento presso il carcere Le Vallette di Torino dove intorno all'ora di pranzo sarà ascoltata dal Pubblico Ministero Lea Lamonaca che coordina le indagini e dal giudice Scialabba.
Giovanni. E' questo il nome che i medici dell'ospedale infantile Regina Margherita hanno deciso di dare al neonato ritrovato ieri mattina sull'asfalto di via Turati.
Sarebbe nato al termine di una normale gravidanza: “Il suo peso superava i 3kg ed era lungo 54 centimetri”, hanno spiegato gli inquirenti. Sarà l'autopsia, eseguita quest'oggi dal medico legale che ha ricevuto l'incarico dalla Procura, a chiarire anche gli eventuali traumi riportati dal bimbo.
"Oggettivamente mi sembra che l'ipotesi che vi sia stato un lancio dall'appartamento sia la più verosimile, nonostante la signora dica ". Così, il Procuratore Capo di Ivrea Giuseppe Ferrando ha spiegato ai cronisti che lo attendevano sotto l'abitazione di via Turati 2 dove all'ora di pranzo ha effettuato un sopralluogo insieme alla Pm Lea Lamonaca, al Capitano Bogliacino e agli uomini dell'Arma impegnati nei rilievi tecnici. "Non è stato adagiato, accompagnato, posato sul marciapiede. Avete visto il punto di impatto, è in mezzo alla strada". Dai rilievi tecnici è inoltre emerso un gocciolamento di sangue su una Fiat Panda parcheggiata sotto il balcone. Tracce ematiche probabilmente dovute al parto. Ma nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'attività investigativa, gli inquirenti hanno dimostrato molta prudenza sull'ipotesi del lancio dal balcone: "E' un'ipotesi investigativa che dovrà essere suffragata" da prove certe.
Ha detto di non essersi accorta di essere incinta. Questo emerge dal primo interrogatorio della settimese Valentina Ventura, giovane di 34 anni, sottoposta a fermo di indiziato di delitto perché ritenuta responsabile di omicidio aggravato del suo bambino, partorito poche ore prima, e ritrovato poi sull'asfalto di via Turati. Anzi, dopo essersi “sbarazzata” del corpo del bimbo è tornata alla normalità, accompagnando la bimba più grande all'asilo e poi andando a prenderla all'ora di pranzo. Sono stati gli inquirenti a dirle che il suo bambino era morto, “Non ha avuto alcuna reazione", salvo poi chiedere poco dopo se il bimbo fosse un maschio. “La cosa che ci ha stupito molto – confessano gli inquirenti – è che la donna ha mantenuto sempre un'apparente tranquillità in tutte le fasi dell'interrogatorio che si è protratto fino a notte”. “Ha persino dimostrato stupore quando le è stato comunicato che sarebbe stata trattenuta e che non avrebbe potuto fare ritorno a casa”. La svolta sul mistero dell'abbandono del neonato ritrovato in strada è arrivata nel pomeriggio di ieri. Quando, ha spiegato il Capitano dei carabinieri Pierluigi Bogliacino, “ascoltando la testimonianza di una donna sono emerse incongruenze e imprecisioni nel suo racconto. Elementi che ci hanno fatto sospettare che ci potesse essere dell'altro”. Da qui, in accordo con la Procura, la donna è stata trasferita a Ivrea per l'interrogatorio formale. “Ha detto di non essersi neanche accorta di essere incinta”, ha spiegato il Procuratore Capo Giuseppe Ferrando, “Si era accorta di un rigonfiamento fisico, ma non pensava di aspettare un figlio”. “Ha sostenuto l'intero interrogatorio in apparente tranquillità e non in uno stato di sofferenza” come ci si poteva aspettare dopo una vicenda simile. Valentina Ventura ha confessato di aver partorito, ma i momenti successivi, per lei, sono una sorta di “black out”. Una serie di “non ricordo” che rendono complicata la ricostruzione della dinamica degli eventi. Si è accorta di aver partorito, di aver perso del sangue, e ha iniziato a lavare gli asciugamani e i panni sporchi: alcuni asciugamani sono stati ritrovati nella lavatrice, il tappetino intriso di materiale organico, invece, in un contenitore per i panni sporchi. Il marito, che al momento non risulta indagato, era in casa al momento del parto e ieri è stato ascoltato anche lui dagli inquirenti. “Ha detto di aver sentito un rumore e una sorta di miagolio – ha spiegato il Procuratore Ferrando -. Si è accorto del sangue, ma la moglie lo ha rassicurato dicendo che aveva avuto mestruazioni abbondanti”. Sapeva dello stato di gravidanza della moglie? “Ha detto di non sapere, di non essersi accorto dello stato di gravidanza della moglie”, hanno risposto gli inquirenti. Così come la stessa donna che ha sempre negato, anche di fronte alle domande dei vicini e dei conoscenti, la sua gravidanza.
La figlia di tre anni è stata affidata alle cure della zia.
Aggiornamento delle 11.35
La bambina della coppia, intanto, è stata affidata alla zia, ed è stato informato anche il Tribunale dei Minori.
La donna, quando ha saputo che suo figlio era morto non ha avuto alcun tipo di reazione. Poco dopo ha solamente chiesto il sesso del piccolo, scoprendo quindi che era un maschietto.
Aggiornamento delle 11.25
Sentito anche il papà del neonato che ha assistito a questa situazione. L'uomo ha confessato di aver sentito dei rumori e una sorta di miagolio, ma senza capire quanto stesse accadendo.
"Sono andata in bagno, mi sono resa conto che ho partorito il bambino, ma non ricordo cosa sia successo dopo", ha ancora dichiarato durante l'interrogatorio.
Il bambino era lungo 54 centimetri e pesava oltre 3 kg, arrivato al termine naturale della gestazione. Le attività tecniche stanno cercando di ricostruire gli elementi legati alla ferita sul capo del neonato. Oggi ci saranno tutta una serie di ulteriori approfondimenti. La frazione della condotta della donna è sotto approfondimento.
Aggiornamento delle 11.20
Stupisce la tranquillità della donna nelle fasi dell'interrogatorio che, dopo la tragedia, è tornata alla "normalità" accompagnando a scuola la figlia più grande. Sembrava quasi che la donna non si rendesse conto di quanto capitato. Ha avuto un moto di stupore quando le è stato detto che sarebbe stata trattenuta e che non poteva far rientro a casa. Ha detto di non essersi neanche resa conto di essere incinta. "Non sapevo", ha dichiarato ai carabinieri. Si era accorta del rigonfiamento, ma non pensava di aspettare un figlio.
Attualmente è in stato di fermo, la Procura chiederà la convalida.
Aggiornamento delle 11.15
Cominciata la conferenza stampa al Comando Provinciale di Torino, tenuta dal Procuratore capo di Ivrea Ferrando, il colonnello De Santis, il comandante provinciale Capitano Bogliacino, e il Luogotenente Vocale.
La svolta, arrivata nel pomeriggio di ieri, dopo aver parlato con i residenti della zona. Sono state le molte incongruenze e le imprecisioni nel racconto di una delle donne ascoltate ad aver spinto le forze dell'ordine a pensare che ci fosse altro. E' stato quindi fatto un accesso alla sua abitazione dove sono state trovate tracce ematiche. In accordo con il Procuratore Ferrando e il Pm Lamonaca, è stato deciso di interrogare formalmente la donna. L'interrogatorio non è stato semplice, le condizioni di stress non hanno reso semplice la ricostruzione dei fatti, ma sono emersi indizi che hanno fatto pensare potesse essere proprio lei ad aver partorito il bambino.
Al termine dell'interrogatorio il Pm Lamonaca ha disposto il fermo di indiziato di delitto. La donna è stata quindi trasportata al Sant'Anna di Torino per le visite e gli approfondimenti di rito. La visita ginecologica ha accertato il parto, confermato da lei stessa. Dopo gli accertamenti clinici sarà trasferita in carcere.
Aggiornamento delle 10.40
E' convocata per le 11 di questa mattina, al Comando provinciale di Torino in via Valfré, la conferenza stampa di presentazione dei risultati delle indagini svolte dai Carabinieri sulla vicenda del neonato abbandonato e morto in via Turati a Settimo. Seguono aggiornamenti.
Aggiornamento di mercoledì 31 maggio
Ha confessato e ammesso le proprie responsabilità Valentina Ventura, la donna italiana di 34 anni che ieri sera è stata interrogata in Procura, mentre i carabinieri effettuavano lunghi rilievi nell'appartamento di via Turati 2. Nella notte, dopo un lungo interrogatorio, è stata sottoposta a fermo di indiziato di delitto dalla Procura di Ivrea. Valentina Ventura, conosciuta come barista di un locale della zona, è ritenuta colpevole di omicidio aggravato di un neonato partorito nelle prime ore della gioranta di ieri.
Potrebbe essere vicino a una soluzione il giallo del neonato abbandonato questa mattina, martedì 30 maggio, in via Turati, e deceduto poco dopo essere arrivato all'ospedale Regina Margherita di Torino.
Nella serata i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Chivasso hanno effettuato una serie di sopralluoghi all'interno di una delle abitazioni al civico 2 di via Turati, proprio di fronte a dove è stato rinvenuto il corpo del bambino. I carabinieri hanno sequestrato una serie di reperti portati via con degli scatoloni e hanno effettuato dei rilievi sul balcone.
Una donna è sotto interrogatorio presso la Procura della Repubblica di Ivrea, di fronte al procuratore capo Ferrando e ai carabinieri. Non è chiaro se stiano ascoltando anche altre persone ritenute informate sui fatti. Secondo quanto si apprende, la procura ha aperto un fascicolo per omicidio. Al momento non trapelano ulteriori dettagli.