Sequestro di persona, lesioni e detenzione di strumenti atti a offendere
Sequestro di persona, lesioni e detenzione di strumenti atti a offendere. Queste le pesanti accuse di cui deve rispondere (salvo che le Procure di Vercelli ed Ivrea decidano poi altrimenti) Vincenzo M., 56 anni, di Chivasso, denunciato dai carabinieri di Cigliano dopo una giornata che definire convulsa è poco.
Tutto ha inizio nella tarda mattinata di sabato 18 febbraio, quando la centrale operativa dei carabinieri di Vercelli riceve una segnalazione dal 118: c’è un uomo, ferito, in una strada sterrata nei pressi del centro commerciale Brikò di Moncrivello. Lesioni importanti, tanto da rendere necessario il suo immediato trasporto, in codice giallo, al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea di Vercelli. Sanguinante e sotto choc, Donato A., 53 anni, di Saluggia, spiega subito di essere stato aggredito, ma senza dare ulteriori dettagli. Le indagini partono immediatamente, e visionando le immagini registrate dalle telecamere del centro commerciale gli inquirenti identificano Donato A. mentre entra nel bar del Brikò di Moncrivello accompagnato da una persona poi identificata come il 56enne. I due escono subito dopo, per poi salire sulla Mini Cooper del chivassese.
Stando alle informazioni poi raccolte, sia grazie alle telecamere che alle parole del saluggese, pare che Donato sia stato invitato a salire sulla Mini per concludere una discussione legata ad un suo debito di 1800 euro nei confronti del chivassese, legato all’acquisto di alcuni capi di abbigliamento.
I due sono soli, e Vincenzo M. imbocca una strada sterrata. Qui, lontano da tutto e da tutti, inizia l’incubo per il saluggese.
Il suo racconto descrive pugni al volto, dati all’improvviso, e poi spray al peperoncino spruzzato sul volto. Donato, praticamente accecato, cerca di scappare, ma viene nuovamente raggiunto da Vincenzo M. che, sempre stando al racconto della vittima, tenta di investirlo con l’auto per poi colpirlo con una spranga di ferro presa dal baule.
Anche il referto medico descrive una violenza inaudita: frattura dell’ulna, frattura scomposta del terzo diafisario medio, ferite lacero contuse, lesioni a un tendine, a un dito, a un ginocchio e una gamba. Il tutto per 25 giorni di prognosi. La frattura dell’ulna sarebbe legata a una sprangata, a cui Donato A. ha tentato di difendersi alzando il braccio.
Vincenzo M. è stato poi raggiunto dai carabinieri in serata.