A TORRAZZA

Gruppo di ragazzi beccati dal sindaco senza mascherina

I fatti risalgono a venerdì 1 maggio 2020.

Gruppo di ragazzi beccati dal sindaco senza mascherina
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Gruppo di ragazzi beccati dal sindaco Massimo Rozzino in gruppo senza mascherina a Torrazza Piemonte. I fatti risalgono a venerdì 1 maggio 2020.

Gruppo di ragazzi beccati dal sindaco

Sono da poco passate le 17 di venerdì 1 maggio quando, in una Torrazza Piemonte semideserta, si sente un chiacchiericcio. Voci di giovani che scherzano, che ridono. A sentirle è anche il sindaco Massimo Rozzino che in quel momento si trovava in piazzale 1 maggio, proprio davanti alla sede di Vita Tre, quando voltandosi li vede arrivate tutti insieme diretti chissà dove. Sono tranquilli, spensierati. Chi in bici, chi a piedi. Tutti senza mascherina, chi la possiede ce l’ha in tasca. Naturalmente non rispettano nemmeno il distanziamento sociale, cioè la distanza di sicurezza minima prevista in piena Fase 1 come anche durante la Fase 2.

Il rimprovero

E così il sindaco li ferma. Gli chiede cosa ci fanno lì, perché non hanno la mascherina e perché non mantengono la distanza di almeno un metro. I ragazzi lo guardano perplessi, non capiscono perché lui, che si è presentato comunque come il sindaco di Torrazza, stia ponendo quelle domande. Per loro era normale essere in giro insieme come se non ci fosse un virus che ha vinto già migliaia di persone in tutto il mondo, e che di giovani vittime ne ha fatte anche a Torrazza. Tra di loro, addirittura, non ci sono solo giovani del paese. Ce ne sono anche che arrivano da fuori. Uno tra loro gli risponde in maniera sgarbata, usa toni e parole non educate. Allora Rozzino si avvicina e scopre , appunto, che non è di Torrazza che arriva da una cittadina vicina. Li redarguisce per questa loro condotta. Gli intima di allontanarsi naturalmente mantenendo il distanziamento e indossando la mascherina. Se ne vanno sì, ma ancora vicini. Così il sindaco lì segue. A quel punto li ferma, li rimprovera ancora una volta. Forse hanno capito la lezione, quelli residenti a Torrazza si dividono dagli altri che con molta probabilità sono tornati a casa.
Giovani che non hanno atteso la Fase 2, quella che sarebbe scattata pochi giorni dopo per uscire, anche se ancora oggi è vietato andare a trovare gli amici, stare vicini e non indossare la mascherina se si è con altre persone e non si mantene la distanza corretta.

L'intervento di Rozzino

«Gli ho spiegato la situazione - ha spiegato subito dopo il primo cittadino Rozzino - Questi ragazzi vanno educati, gli va spiegato cosa possono e cosa non possono fare. Alcuni di loro non erano nemmeno di Torrazza».

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