Hashish e cocaina a domicilio: presi i corrieri della droga
Sgominata dai Carabinieri di Chivasso un’organizzazione, attiva anche in Collina, dedita allo spaccio di stupefacenti.

Cosa si rischia se, durante un controllo, dalle tasche spunta una singola dose di droga? Praticamente nulla: uso personale, una segnalazione e via.
Hashish e cocaina a domicilio: presi i corrieri della droga
E’ proprio partendo da questa «certezza» che l’organizzazione criminale italo albanese appena sgominata dai Carabinieri della Compagnia di Chivasso, coordinati dal Capitano Urbano Marrese, aveva messo in piedi un sistema di spaccio a domicilio, con clienti (dalla ottima disponibilità economica) sparsi anche tra Chivasso, San Raffaele Cimena e Castagneto Po.
La prima "fattoria"
L’indagine era partita proprio da quest’ultimo centro collinare quando, nell’ottobre del 2021, era stata trovata una piantagione di marijuana all’interno di un casolare abbandonato lungo la sponda destra del Po, quasi al confine con il territorio di San Raffaele Cimena.
Un luogo definito quasi irraggiungibile, trasformato in una «marijuana farm» gestita e controllata da un cittadino albanese, in Italia da molti anni e residente a Torino.
I militari lo avevano bloccato mentre si allontanava dalla piantagione: nel vano motore della sua auto, 200 grammi di marijuana.
La successiva perquisizione del casolare aveva permesso agli inquirenti di recuperare 35 piante di marijuana alte più di 2 metri, 5 chilogrammi di marijuana essiccata, 3 ventilatori, una pompa ad immersione e un gruppo elettrogeno necessario per far funzionare l’attrezzatura.
Le indagini
Da quel momento, il Nucleo Operativo del Luogotenente Leonardo Luchena ha seguito una traccia che, nella prima mattinata di venerdì 21 marzo, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Tribunale di Torino nei confronti di tre cittadini albanesi (due sottoposti agli arresti domiciliari e uno all’obbligo di firma), di età compresa tra i 26 e i 32 anni, ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare, le indagini hanno permesso di appurare che i tre (insieme ad altri sei albanesi e italiani, denunciati a piede libero) facessero parte di un gruppo criminale specializzato nello smercio di hashish e cocaina. Come detto, per destare il minor sospetto possibile, la droga era consegnata a domicilio nelle prime ore della mattinata.
Nel corso dell’intera operazione, durata più di tre anni, sono stati sequestrati circa sette chilogrammi circa di marijuana, circa 120 grammi di hashish, circa 76 grammi di cocaina, 35 piante di canapa indica e una pistola semiautomatica corredata di munizioni.