Hospice a Chivasso L'IDEA
Una proposta importante per la città.
Hospice a Chivasso? Si, è questa l'idea dell'ex sindaco Libero Ciuffreda e dell'associazione Samco che da anni si occupa dei malati termali di tumore sul territorio.
Hospice a Chivasso
Se prima era solo un sogno adesso potrebbe diventare realtà. Ne ha parlato di fronte all’Amministrazione Comunale Libero Ciuffreda oncologo e presidente Samco, ovvero aprire a Chivasso un hospice. Che non offra solo assistenza ai malati oncologici, ma sia in grado di assolvere anche alla funzione di centro formativo per medici, infermieri, Oss e operatori. Un vero e proprio centro di riferimento insomma per le cure palliative di cui ancora poco, purtroppo si parla.
L'idea
Ha spiegato Ciuffreda: «Come Samco è da alcuni anni che ragioniamo su questo progetto, ovviamente in collaborazione con Asl e Regione. Siamo convinti che il nostro territorio, tenendo anche conto del piano nazionale delle cure palliative, deve avere un hospice oltre a quello di Foglizzo che non è sufficiente. L’idea sarebbe quello di inserirlo all’interno di una struttura non sola assistenziale ma di formazione del personale. Che possa fornire l’assistenza a 360 gradi medica, psicologica e spirituale».
In Piemonte ne stanno nascendo tanti. A Biella , per esempio, è al vaglio un progetto davvero ambizioso molto ben strutturato che comporta una spesa di 4 milioni di euro. Ciuffreda pensa che per realizzarlo l’ideale sarebbe a Chivasso, considerando la posizione strategica per i trasporti, il costo potrebbe essere decisamente inferiore. E poi si potrebbe procedere per lotti.
Uno sguardo all'ospedale... ma non solo
Sul fatto se sia già stata individuata una possibile sede non si pronuncia. «Come detto ci stiamo guardando intorno». Certo ci fossero gli spazi all’interno dell’ospedale sarebbe davvero l’ideale, ma comunque altri ipotesi ci sono. La Samco vuole fortemente questo hospice, ci crede, e sicuramente farà tutto il possibile affinché diventi realtà. Nella convinzione che sia giusto accompagnare serenamente e dignitosamente alla fine della vita il malato terminale.