I vandali colpiscono il murales in ricordo del partigiano
Il "disegno" raffigurante Giuseppe Prono, fucilato dai fascisti nel 1944 nella cittadina di Ceres.
I vandali hanno colpito il murales raffigurante Giuseppe Prono, il più giovane partigiano della divisione Garibaldi, fucilato dai fascisti nel 1944 nella cittadina di Ceres.
Vandalizzato il murales in ricordo del partigiano
Vanno a portare i fiori in occasione della Commemorazione dei Caduti in guerra ma ad attenderli un’ingrata sorpresa da parte di chi non ha neppure rispetto dei partigiani che, durante la guerra, morirono per la nostra libertà, scegliendo di vivere una vita faticosa pur di renderla più facile a noi. Si tratta di alcuni scarabocchi scoperti sabato 31 ottobre dagli esponenti dell’Associazione Nazionale Partigiani Italia (sezione Anpi di Montanaro) sul murales raffigurante Giuseppe Prono, il più giovane partigiano della divisione Garibaldi, fucilato dai fascisti nel 1944 nella cittadina di Ceres.
La denuncia dell'Anpi
«Scarabocchi di poco conto, infantili, ma che oltre a violare la memoria di Giuseppe Prono contribuiscono a mancare di rispetto alla famiglia e a tutte le persone che di questo giovane sanno e rispettano la storia e gli ideali- è il commento del Presidente dell’Anpi di Montanaro Ombretta Massa- Lo stesso vale per il Monumento ai Caduti, presso il parco della stazione, che viene ripetutamente imbrattato da sciocchi disegni di irrispettose nuove generazioni». Non è la prima volta che il murale del fumettista Zerocalcare (Michele Rech) è imbrattato. Già in passato, si sono verificati fatti analoghi, uno dei più eclatanti è avvenuto quando era stata imbratatta di vernice bianca la stella rossa, quella stella che era finita al centro delle polemiche ricordando la bandiera della brigata. Da qui, nasce un accorato appello da parte dell’Anpi di Montanaro. «Quel che chiediamo vivamente è la collaborazione della nostra amministrazione comunale di Montanaro per diffondere fra i giovani il significato di queste opere in cui viene raffigurato un ragazzo che è stato ucciso per permetterci una vita libera di dittature e divieti - spiega Massa - Lo sappiamo molto bene che il murale non è visto come quello che dovrebbe essere, ma non è un semplice disegnetto su cui apportare modifiche artistiche dai ragazzini. Quindi, chiediamo che i giovani vengano a conoscenza del senso di questi monumenti attraverso iniziative di sensibilizzazione che partano dalle scuole. E’ questo il modo più efficace per fermare questi gesti. Avevamo già segnalato a inizio settembre all’amministrazione comunale che il murale era continuamente imbrattato chiedendo di dare un segnale alla comunità cui però non è mai seguita una risposta e gli «scarabocchi» continuano ad aumentare…Ciò non toglie che vengano prese altre misure per contrastare questi gesti, come la presenza di un sistema di videosorveglianza in quei luoghi».
Un gesto spregevole
Un gesto spregevole contro la memoria che ferisce lo sforzo di questi cittadini a tramandare alle nuove generazioni una storia non sempre conosciuta. Una storia che ha accomunato giovani che sognavano un mondo diverso, migliore, un futuro fatto di giustizia e libertà, ed hanno lottato perdendo la vita per questo sogno. Questo il messaggio che l’Anpi vuole diffondere fra quei ragazzi che per passare una serata diversa imbrattano un’opera che ha un grande significato morale, un’opera realizzata a due passi dalle scuole primarie di via Caffaro.