verolengo

«I vandali della Madonnina sono tre giovani»

Le indagini sono state affidate ai carabinieri della locale stazione guidata dal Maresciallo Antonino Pane

«I vandali della Madonnina sono tre giovani»
Pubblicato:

C’è preoccupazione a Verolengo dove gli atti vandalici da parte dei giovanissimo continuano senza sosta. Ormai tutto è diventato un possibile bersaglio di questi gruppi di ragazzini che hanno scelto come hobby quello di distruggere i beni della comunità, che siano essi di proprietà del Comune che della parrocchia.

Continuano gli atti vandalici

Da anni, infatti, si assiste a comportamenti sbagliati da parte di questi giovani. Come dimenticare il parco giochi più e più volte distrutto, ancora nelle ultime settimane, perché persone con un’età ben al di sopra del limite consentito utilizzano i giochi? O ancora il salone polivalente, quello che presto diventerà ufficialmente l’asilo nido del paese, che è stato deturpato con scritte, anche oscene, da parte di alcune giovani. E poi ancora quando si sono introdotti all’interno della palestra delle scuole medie di piazza Sandro Pertini distruggendo tutto ciò che avevano trovato.
Una serie di atti vandalici che è culminata con quanto accaduto una settimana fa, quando ciò i volontari del Santuario di Verolengo hanno trovato il vetro della Madonna della Fontana degli occhi rotto da alcuni sassolini lanciati. Rotti anche i vetri delle lampade vicino alla fonte miracolosa. Un gesto che naturalmente i volontari hanno subito condannato e avvisato il sacerdote, don Valerio D’Amico, dell’accaduto.
Naturalmente, di fronte a questo ritrovamento nessuno è rimasto con le mani in mano. Le indagini sono state subito affidate ai carabinieri della stazione locale di Verolengo guidata dal comandante, il Maresciallo Antonino Pane.

«Sono tre giovani»

«Sono in corso le indagini dei carabinieri – spiega Romano Mautino, consigliere delegato alla sicurezza – che avrebbero già individuato un gruppo di ragazzi coinvolti. Dunque, auspichiamo che i genitori si facciano avanti e si riesca così a concludere senza che il procedimento continui. Le persone coinvolte sono tre ragazzi tra i 12 e i 14 anni. I genitori, qualora si palesassero dai carabinieri o in Municipio, potrebbero così optare per un risarcimento danni senza incombere in una denuncia che avrebbe conseguenze peggiori ai danni dei loro figli che con ogni probabilità non hanno compreso ancora la gravità del gesto che hanno commesso».

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali