il calciatore brandizzese

Argentesi e quei match da avversario: «Maradona era un vero fuoriclasse»

Contro il Napoli con le Maglie di Brescia e Pisa.

Argentesi e quei match da avversario: «Maradona era un vero fuoriclasse»
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«Lo si guardava nel riscaldamento ed era normale sapere che di fronte come avversario si aveva una persona sovraumana». Tra coloro che hanno affrontato in Serie A Diego Armando Maradona, c’è il brandizzese Giuseppe Argentesi, ex libero di Brescia e Pisa, che nelle stagioni 1986-1987 e 1990-1991 incontrò il Napoli del «Pibe de Oro» per 4 volte.

Argentesi e quei match da avversario di Maradona

Per Giuseppe Argentesi, come per tutti gli amanti del calcio, mercoledì 25 novembre c’è stata la giusta commozione nell’apprendere della scomparsa del fuoriclasse argentino. Non diretto marcatore del numero 10 del Napoli nelle partite giocate contro, Argentesi ricorda così quei momenti. da avversario nei ranghi di una provinciale neo promossa (in entrambi i casi): «C’era molta curiosità per la sua presenza, era un personaggio in campo ed una persona di cuore fuori . So anche da gente che è stata in squadra con lui che si metteva sempre davanti a tutti per difendere compagni e squadra. Era molto ben visto da chi giocava in squadra con lui e ha fatto sempre cose importanti per tutti. Si poteva anche permettere quello spirito rivoluzionario che lo ha sempre contraddistinto, ma era un altro calcio senza il business che vi gira intorno adesso. Lo incontrai ai tempi del Brescia dopo che aveva vinto il Mondiale in Messico subito alla prima giornata del campionato 1986-1987. Ai tempi del Pisa invece era purtroppo già un po’ in fase calante e ad essere sincero non ricordo sue grandi prestazioni. Comunque la sua importanza per il Napoli la si poteva notare in qualsiasi frangente in campo, una volta gli feci fallo, restammo entrambi a terra e una volta rialzato avevo 4-5 suoi compagni di squadra addosso che mi invitavano a non farlo più». C’è anche un singolare aneddoto che lega Argentesi a Maradona. Risale al Natale del 1990. «Un giorno rientrando a casa trovai una lettera di auguri per l festività natalizie - prosegue l’ex calciatore professionista - praticamente aveva mandato gli auguri a tutti i calciatori della Serie A. Un gesto che mi ha fatto indubbiamente piacere e che ha fatto capire la grande persona che Maradona era. Peccato per le distrazioni che lo hanno poi portato fuori strada, ma era arrivato dal basso e passare dall’avere niente ad avere tutto in poco tempo è anche difficile da gestire considerate le pressioni che ci sono. In certi ambienti è poi delicato distinguere chi sono gli amici veri e quelli finti».

Era un calcio diverso...

Era anche un altro calcio, sicuramente più incentrato sulla passione popolare che non quello attuale. «Credo che gli anni ‘80 siano stati l’epoca migliore per il mondo del pallone italiano - chiosa Argentesi - ad esempio un Napoli si poteva permettere un giocatore come Maradona, l’Udinese aveva preso Zico e il Milan il trio degli olandesi. In generale molte squadre facevano investimenti per trovare giocatori rappresentativi di nazionalità estere. Tutti avevano qualcuno in rosa, in maniera differente da quello che capita oggi, quando sono solo pochi team che si possono permettere certi giocatori». Tornando a Maradona, l’impresa di Napoli secondo l’ex libero brandizzese fu notevole: «Gli azzurri fecero saltare il banco al cospetto di piazze vincenti come quelle di Torino o Milano. Oltre a Maradona in squadra c’erano anche altri giocatori forti, come ad esempio Careca, ma c’era sempre l’idea di potersela giocare con tutti. Ora il calcio è cambiato molto, come ricordano anche nelle varie interviste molti giocatori della mia epoca».

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