Il buono mensa aumenta... non per le famiglie
Il sindaco Vittorio Ferrero: «Abbiamo adottato questa decisione per non far ricadere l’adeguamento Istat nei bilanci di ogni singolo studente».
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Se le famiglie di Crescentino si devono preoccupare di far fronte agli aumenti dettati dalle compagnie che erogano energia, gas e anche l’acqua della fontana, non dovranno invece cercare soluzioni per l’incremento del buono mensa dei propri figli. Già, perché a farsi carico di questo aumento sarà il Comune che, rispetto a quanto previsto lo scorso anno nel bilancio 2022, ha dovuto incrementare lo stanziamento di 5mila euro. Ma lo ha fatto per non creare difficoltà ai genitori.
Il buono mensa aumenta... non per le famiglie
«Abbiamo dovuto rivedere il costo del servizio mensa, come previsto da contratto, dovuto all’adeguamento Istat. Un aumento che quest’anno risulta esser molto più alto rispetto agli anni passati – spiega il primo cittadino Vittorio Ferrero che si occupa in prima persona del bilancio comunale – Sono costi dovuti agli aumenti che in questi mesi si sono verificati, non ultimi quelli legati alle materie prime che la società che si occupa della refezione scolastica utilizza.
L’aumento, fosse ricaduto su ogni singola famiglia di ogni singolo studente, sarebbe stato pari a 22 centesimi di euro. Un aumento non indifferente in un periodo dove tutto aumenta e dove le situazioni di difficoltà crescono e diventano complesse da gestire.
Proprio per questa ragione, come Amministrazione comunale abbiamo deciso di assorbire questo costo e aumentare lo stanziamento di bilancio. Non volevamo gravare ancora di più sulle nostre famiglie».
Un impegno importante come ha spiegato il primo cittadino che poi analizza il servizio di refezione: «Abbiamo un prezzo del costo del pasto ritrovabile in tutte le gare, anzi ci sono Comuni dove i prezzi unitari sono molto più alti. E nelle gare recenti, dove sono stati proposti prezzi bassi, queste sono andate deserte perché le aziende non sono stimolate poiché non hanno la sostenibilità per offrire il servizio.
Inoltre, la commissione mensa (formata da genitori, insegnanti e amministratori) è ripartita e c’è una soddisfazione generale circa la qualità del cibo che ogni giorno viene servito e l’organizzazione generale. Segnale che il lavoro dei vari componenti della Commissione mensa che si sono avvicendati in questi anni ha dato i suoi frutti. Come importante è il ruolo di confronto, controllo e partecipazione sul servizio».
Insomma, i bambini così come le insegnanti, che da quest’anno sono tornate alle “usanze” pre Covid, dunque a consumare il pasto in refettorio e non più nelle proprie aule (con tutte le difficoltà che questa pratica richiedeva oltre ad una questione di costi), sono soddisfatti della qualità e della quantità delle porzioni.