il grande progetto

Il Cinecittà sarà il teatro di Chivasso

L’ex Casa Littoria si trova in una zona appetibile, a pochi passi dalla stazione e dall’isola pedonale con ampi parcheggi nei dintorni.

Il Cinecittà sarà il teatro di Chivasso
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Fin dall’inizio del mandato il sindaco Claudio Castello, insieme alla sua maggioranza, ha posto tra gli obiettivi da perseguire quello di ridare alla Cultura la disponibilità di un Teatro adeguato alle necessità della città. E oggi questo, che fino all’altro ieri pareva essere poco più di un sogno, sta cominciando a concretizzarsi. C’è infatti un progetto che riguarda il recupero della vecchia struttura del «Cinecittà», in piazza del Popolo.

Cinecittà diventerà un teatro

Il recupero dell'edificio che ospitava il Cinecittà.  Una mossa questa non solo intelligente ma sicuramente vincente. L’ex Casa Littoria si trova in una zona appetibile, a pochi passi dalla stazione e dall’isola pedonale con bar e ristoranti vicini. Ma soprattutto con ampi parcheggi nei dintorni. Ci sono tutte le carte in regola per far nascere proprio lì il Teatro con la T maiuscola di Chivasso
Dicevamo, oggi potrebbe diventare realtà. Infatti, grazie alla possibilità prevista dalla normativa cosiddetta «Federalismo culturale», l’Amministrazione comunale sta predisponendo un importante progetto culturale e di rigenerazione urbana riguardante, appunto, la valorizzazione del bene demaniale «Cinecittà».

Una proposta per la riqualificazione dell'edificio

La legge in questione, in materia di federalismo demaniale, dispone che «nell'ambito di specifici accordi di valorizzazione e dei conseguenti programmi e piani strategici di sviluppo culturale, lo Stato provvede, entro un anno dalla data di presentazione della domanda di trasferimento, al trasferimento alle Regioni e agli altri enti territoriali dei beni e delle cose indicati nei suddetti accordi di valorizzazione».
Proprio alla luce di ciò, il Comune ha avviato l’iter per ottenere questo immobile demaniale (in particolare del fabbricato denominato Cinecittà con relativa pertinenza cortiliva, attualmente utilizzata come parcheggio pubblico), previo specifico accordo di valorizzazione e dei conseguenti programmi e piani strategici di sviluppo culturale.
Spiegano da Palazzo Santa Chiara: «Al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato occorre preliminarmente presentare alla Direzione Regionale dei Beni Culturali e paesaggistici del Piemonte una concreta proposta di valorizzazione dell’ex casa Littoria e Cinecittà siti in piazza del Popolo».
Quindi a fine 2020, nell’ottica di predisporre la documentazione necessaria, è stato affidato al gruppo di professionisti guidati dall’arch. Angelo Delli Gatti uno studio di fattibilità tecnica ed economica avente ad oggetto la valorizzazione del bene demaniale.

Il progetto consiste nel recupero del fabbricato esistente per destinarlo ad un nuovo teatro comunale con annesso parcheggio pubblico con ingresso da via Demetrio Cosola.

L’augurio e l’impegno dell’Amministrazione del Sindaco Castello è che si possa presto arrivare ad un progetto esecutivo, magari con una sala da oltre 250 posti che possa accogliere le stagioni teatrali e culturali della città .
Del resto che Chivasso abbia bisogno di un teatro è evidente.
Una carenza che diventa ancor più pesante se si pensa sono solo agli abitanti che ha ma se si considera che funge anche da comune capofila di una vasta area.
La pandemia ha bloccato la vita culturale ma l’auspicio è che si possa tornare presto alla normalità. Ecco quindi che l’esigenza di avere un teatro, da affiancare al piccolo gioiellino che è il teatrino comunale, si farà ancora più pressante. Non dimentichiamo che a Chivasso operano diverse compagnie teatrali, che meritano di avere una casa tutta loro.
Recuperare il Cinecittà significa anche ridare lustro a un edificio che nel passato è stato un luogo di cultura con la C maiuscola. Dove si proiettavano i film d’autore e dove la qualità veniva rima del botteghino.
Ed è giusto che possa tornare ad essere il motore della cultura.
Il teatro del resto non è solo uno spazio fisico, è molto di più.
Un concetto che ha chiarito bene Livio Viano, il regista-attore per antonomasia di Chivasso, in un’intervista rilasciata al nostro giornale in piena pandemia: «Il teatro è tale grazie alla presenza fisica di attori e spettatori, un binomio fatto di empatia e compartecipazione».

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