SALUGGIA

Il Consiglio di Stato dice no alle nuove costruzioni nel polo del nucleare

Il ricorso presentato da Paola Olivero, infatti, è stato accettato.

Il Consiglio di Stato dice no alle nuove costruzioni nel polo del nucleare
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Il Consiglio di Stato dice no alle nuove costruzioni nel polo del nucleare. Il ricorso presentato da Paola Olivero, infatti, è stato accettato.

Nuove costruzioni nel polo del nucleare

Nel 2015 l’Amministrazione Barberis aveva deciso di riprendere il mano il Piano regolatore generale per modificare alcune situazioni, tra le quali quella del Comprensorio Sorin.

«Nell’elaborazione del Piano regolatore avevamo consentito una manovra più elastica per le aziende del Comprensorio Sorin di edificazione di nuove strutture - spiega il primo cittadino Firmino Barberis - Proprio per incentivare le aziende di quel polo noi come Amministrazione ci eravamo impegnati a prendere subito in esame e rivedere il Prg mentre la Regione ad approvare la variante in tempi brevi.
Nel corso della sua analisi però la Regione aveva previsto la possibilità di edificare anche all’interno dell’area Sogin Enea. Decisione che assolutamente la nostra Amministrazione non condivideva, ma che ci è stata calata dall’alto. Noi, infatti, avevamo proposto di autorizzare le costruzioni di edifici per la sicurezza all’interno dell’area Sogin Enea solo quando i Ministeri avessero individuato l’area idonea per la costruzione del nuovo deposito unico nazionale. Ma alla Regione la nostra proposta non andava bene e dunque, anche a fronte del nostro parere negativo, aveva inserito un articolo che dava pieno potere a Sogin di costruire».

Il ricorso

Il sindaco spiega:

«Anche all’opposizione, che allora vedeva sedere sui banchi del consiglio comunale Paola Olivero non piaceva. Tant’è che lei, insieme a Legambiente, Sinistra Ecologia Libertà e Umberto Lorini, ha deciso di presentare un ricorso al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei confronti di quando inserito dalla Regione perché a loro avviso era illegittimo. Hanno così impugnato quanto deliberato dall’allora Governo regionale, quello guidato da Sergio Chiamparino.
Noi come Amministrazione non ci siamo costituiti in giudizio perché era una questione che interessava solo la Regione Piemonte.
E pochi giorni fa ci è stato ufficialmente comunicato che Olivero ha vinto il ricorso presentato. Nella sentenza, infatti, si legge: “Il ricorso merita di essere accolto”.
Dunque quanto inserito dalla Regione sarà depennato e Sogin potrà tornare a costruire quelle strutture che non rientrano nel decreto del generale Carlo Jean».

Sospese ore le edificazioni

Barberis fa poi una riflessione molto importante:

«Dall’autunno scorso ormai non si parla più del Deposito unico nazionale e non devono dare la scusa alla pandemia perché in quell’ambito si poteva proseguire con il lavoro. Certo, questa sentenza scuote tutto il sistema perché ogni attività, che appunto non rientra nel decreto Jean, deve essere sospesa.
Nel frattempo come Comune di Saluggia abbiamo comunicato alla Regione quanto deciso dal Consiglio di Stato e il nostro ufficio tecnico ha sospeso alcune richieste che erano in corso e che ci erano state proposte da Sogin.
Ovviamente anche con quest’ultimi abbiamo chiesto un incontro. Uno si svolgerà nei prossimi giorni in video conferenza per discutere del progetto di recupero dell’area ambientale dalla Sagrinosa fino al Canale Cavour, l’altra invece si svolgerà in loco con il rappresentate della società per comprendere la situazione e capire il loro futuro a Saluggia».

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