IL CASO

Il crimine «si compra» Chivasso, e le Istituzioni stanno a guardare

Sempre più attività commerciali passano nelle mani di personaggi che camminano sul filo del rasoio

Il crimine «si compra» Chivasso, e le Istituzioni stanno a guardare

«Non è compito nostro», «Non possiamo farci nulla», «Dovrebbe intervenire XXXX» (sostituite le «x» con qualsiasi istituzione vi venga in mente).

Il crimine «si compra» Chivasso

Queste sono le parole che, nella maggioranza quasi assoluta dei casi, chiudono qualsiasi domanda su cosa, da anni ormai ma con un’impennata negli ultimi mesi, stia avvenendo a Chivasso.
Sempre più attività commerciali, infatti, sono al centro di passaggi di mano che vedono imprenditori storici cedere le chiavi a personaggi quantomeno «chiacchierati», se non addirittura coinvolti (a livello di famiglia) in operazioni contro la criminalità organizzata.
Una rete che si sta allargando ad ogni settore, dai bar all’abbigliamento, dalla ristorazione ai servizi, dato che più che «guadagnare» serve «ripulire» denaro che arriva attraverso altri canali.
Ovviamente a Chivasso non si registra la situazione denunciata dal Procuratore Nicola Gratteri su Milano, «Tutti i locali Vip del centro sono in mano alla ‘ndrangheta», ma è innegabile che un certo «filo rosso» possa essere trovato anche da noi, soprattutto per quei locali che negli ultimi anni hanno registrato una serie quasi infinita di cambi di gestione. Nello specifico, giovani in cerca di un «reddito» che, tra le pieghe di contratti capestro, si sono ritrovati a perdere tutto travolti da debiti nei confronti non certo di «filosofi».

E le Istituzioni stanno a guardare

La politica, che non può continuare ad ignorare questi fatti, si autoassolve con il solito «Non leggiamo le carte» delle varie operazioni che, almeno dal 2011 ad oggi, hanno descritto senza possibilità di errore una situazione drammatica, con una criminalità sempre più spavalda e pronta ad uscire dall’ombra per aprire vetrine scintillanti nel cuore dell’isola pedonale. E poco importa, ci ripetiamo, se i clienti sono rari come mosche bianche tanto che per una persona normale sarebbe impossibile anche solo pagare, non diciamo l’affitto, ma la bolletta dell’acqua.
Si può fare qualcosa? Certo, e per citare ancora Gratteri (nella speranza che torni presto a Chivasso per ribadire quello che ha già detto un paio di anni fa) «Se per esempio si sa che un locale è gestito da ’ndranghetisti, va evitato. Non si va a bere lì lo spritz».