Il dehor che occupa il parcheggio disabile: la replica della giunta
Dopo la presa di posizione dell'ex consigliere Pdl arriva la risposta della giunta
Dopo la presa di posizione dell'ex consigliere Pdl arriva la risposta della giunta
E' rimbalzata sui socialmedia attraverso l'ex consigliere comunale GianPaolo Costantino. La polemica è legata all'adattamento di un dehor che tra Mi Piace e commenti ha creato un vero e propio dibattito.
La Chivasso fai da te!!!! Ebbene sì Chivasso consente anche questo, adattarsi un dehor a piacimento inventandosi poi la ricostruzione quasi perfetta di un parcheggio per disabili.
La replica dell'assessore
In merito a quanto pubblicato su Facebook e rilanciato da un giornale locale relativamente al dehor realizzato da un'attività artigianale in Via Po a Chivasso, precisiamo che tale occupazione di suolo pubblico, è stata rilasciata con regolare provvedimento (Suap n. 9 del 16.08.16) ai sensi del nuovo "Regolamento per la disciplina dell'occupazione del suolo pubblico uso pubblico/privato con dehor" (deliberazione Consiglio Comunale 36 del 16/6/2016).
Per tale concessione sono stati acquisiti i pareri favorevoli condizionati della Polizia Municipale e dell’Ufficio Lavori Pubblici. In quest’ultimo parere, si dava atto della necessità di spostamento dello stallo di parcheggio per disabili con annessa rampa, da realizzarsi a cura e spese del richiedente che ne occupava lo spazio con il proprio dehor.
A seguito di sopralluogo di verifica da parte degli uffici comunali, si conferma che lo stallo del disabile è stato realizzato come prescritto ed è conforme al Codice della Strada.
Infine sarà eseguita un’opportuna rimodellazione delle strisce blu.
Sull'argomento il commento dell'Assessore al Commercio Claudia Buo: "Tenuto conto che il dehor è in perfetta regola, lo stallo per disabili non è stato eliminato ma ripristinato correttamente senza alcuna spesa per la collettività, non si comprende quale possa essere il motivo del disappunto" - che conclude - "Mi pare di pessimo gusto gettare tanto fango su una piccola attività commerciale, la cui unica “colpa” è quella di investire sul territorio, per fini propagandistici: farlo poi utilizzando strumentalmente temi che in un paese civile dovrebbero essere patrimonio condiviso, è un fatto che non ha bisogno di commenti” .