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Il paese ha pregato per Antonio Fera

Durante il funerale il feretro non c’era perché «bloccato» dalla Magistratura

Il paese ha pregato per Antonio Fera
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Funerale celebrato senza il morto. Questo è quello che è accaduto mercoledì 22 marzo. Il motivo? Il mancato nulla osta della Procura.

Il paese ha pregato per Antonio Fera

Alle 15 di quel giorno sul sagrato della parrocchia di Santa Maria Assunta si è raccolta una numerosa folla per dare l’ultimo saluto ad Antonio Fera, mancato all’età di 69 anni, ma in chiesa il suo feretro non è mai arrivato. Il nulla osta della Procura è una prassi generalmente richiesta quando si tratta di persone decedute a causa di una malattia polmonare correlata ad una prolungata esposizione all’amianto nel corso di un lavoro svolto in passato. Vengono quindi aperte le indagini e la salma viene posta «a disposizione dell’autorità giudiziaria» per stabilire se le cause esatte del decesso siano proprio dovute all’esposizione dell’amianto, una fibra altamente cancerogena. Al termine delle indagini, sopraggiunge il nulla osta da parte della Magistratura per i funerali che, nel caso di Montanaro, non è arrivato in tempo per la sepoltura e la salma è così rimasta a casa. Nel corso della sepoltura, fuori dal portone della chiesa, un cartello spiegava alla popolazione il perché di questa particolare situazione. I conoscenti hanno però ugualmente preso parte alla funzione religiosa che è stata celebrata da don Aldo Borgia, come pure il Rosario la sera precedente.

La funzione

«E’ stata una celebrazione tranquilla, serena - riferisce il parroco - Ho saputo all’ultimo che non c’era stato il permesso della Magistratura di portare la salma ai funerali. Ci siamo riuniti a pregare, e a ricordare che lui non era con noi, ma il suo spirito continua a vivere nella grazia di Dio». Antonio Fera era molto conosciuto in paese per via della sua attività lavorativa. Aveva fatto per molti anni l’elettricista prima di aprire il negozio di elettrodomestici negli ultimi anni Settanta in piazza Luigi Massa. Sempre cordiale, allegro, attento ad ogni esigenza della clientela, aveva una perfetta dimestichezza nel settore del commercio, coniugando la professionalità all’umanità. Proprio come sua moglie Carla che gli ha dato sempre una mano. Lascia poi i figli Andrea e Luca e gli adorati nipotini Aurora, Samuele, Leonardo.

Il ricordo del sindaco

«E’ mia personale volontà - dice il sindaco Giovanni Ponchia - porgere le più sentite condoglianze alla famiglia Fera per la triste scomparsa di Antonio. Purtroppo la vita ci sorprende anche in negativo e questa volta è stato proprio così. Antonio ha tanto lavorato in questo paese e credo che molti lo ricordino con affetto. Un caloroso abbraccio ai suoi figli che onoreranno la sua memoria con il proprio lavoro. Ciao Antonio».

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