VEROLENGO

Il paese piange il suo Maestro del Lavoro che amava la musica e il calcio

Guido Verna si è spento all'età di 93 anni. 

Il paese piange il suo Maestro del Lavoro che amava la musica e il calcio
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Il paese piange il suo Maestro del Lavoro che amava la musica e il calcio: Guido Verna si è spento all'età di 93 anni.

Il paese piange il suo Maestro del Lavoro

Per tutti era il «Biri», era raro sentirlo chiamare per nome. Un soprannome che gli venne dato, come aveva raccontato lui stesso per il libro «Verolengo Come Eravamo» di Guido Scarafiotti, da don Dino mentre giocava a calcio. Era molto bravo ed era il capitano della squadra «Birba» con la quale aveva vinto anche il titolo di campioni piemontesi prima divisioni.
Sono tanti gli aneddoti che ora tornano alla mente di Guido Verna, un uomo sempre sorridente e generoso che ha dedicato la sua vita alla famiglia, al lavoro e alla propria comunità.
Nominato Maestro del Lavoro, aveva iniziato a lavorare come tornitore alla Fiat a Mirafiori. Poi, dopo alcuni anni, era stato trasferito nello stabilimento Teksid di Crescentino dove era capo officina. Un grande lavoratore, un grande esperto nella sua professione che, una volta raggiunta la pensione, aveva scelto di insegnare nella scuola «Casa di Carità Arti e Mestieri» di Castelrosso frazione di Chivasso. E sono in tanti i suoi ex allievi che lo ricordano con affetto e riconoscenza perché ha insegnato loro i trucchi del mestiere.
Un uomo veramente speciale che da anni faceva poi parte della Cantoria San Giovanni Battista diretta da Loretta Borrelli. Ma anche l’oratorio era il suo mondo: sempre presente ad ogni evento, sempre pronto a dare un aiuto in cucina o negli altri lavori. Era il braccio destro di don Giuseppe Boero, anche lui scomparso pochi giorni fa. Due grandi amici che si capivano solo attraverso lo sguardo. Due persone che oggi mancano moltissimo alla comunità verolenghese che mai avrebbe pensato di doverli salutare nell’arco di pochi giorni.

I ricordi

«Lui era il papà di una mia coscritta. - spiega il sindaco Luigi Borasio - Una persona solare e piena di vita, che mi raccontava di quando era giovane che giocava a calcio con mio papà. Mi faceva vedere sempre le foto di un tempo. Aveva una grande vitalità. Non si è mai arreso agli anni che passavano, ha sempre fatto la sua vita senza badare alla sua età. Un bell'esempio per tutti. E’ una morte improvvisa che ha lasciato sotto choc».
A ricordarlo anche Giuliana Perotti, un tempo voce del coro: «Così era il Biri, sempre in pista, sempre presente. A volte quasi un padre per me. Non c'era occasione dove Guido mancasse, a Messa, nella Cantoria. Ovunque. Con il Don erano una cosa sola, quasi uno l'ombra dell'altro. Non hai voluto lasciar andare il don da solo ad affrontare il nuovo cammino che lo aspettava e mannaggia lo hai seguito, troppo presto. Adesso potete cantare e ridere ancora insieme. E poi come dicevi tu Alleluja».

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