Il caso

Il terreno frana davanti a casa: “Non mi sento tranquillo”

Sono necessari non solo dei controlli bensì degli interventi di riassetto del terreno e l’installazione di sistemi anti erosivi

Il terreno frana davanti a casa: “Non mi sento tranquillo”

Dopo la recente segnalazione del gruppo di minoranza «Squadra Canavese-Mazzè Futura» riguardo il rischio di frane nella zona Rocca di Mazzè, ora sono i residenti ad intervenire, chiedendo interventi urgenti.

Il terreno frana davanti a casa: “Non mi sento tranquillo”

A raccontare la propria esperienza è Fabrizio Graziadelli che nel 2003 acquistò una casa su quella collina, ignaro di quello che sarebbe accaduto negli anni successivi. «Mi era subito piaciuta quella casa sulla collina della Rocca- dice Fabrizio – ma, prima di acquistarla e ristrutturarla, mi informai presso il Comune. Mi dissero che già nel 1997 erano stati eseguiti dei lavori strutturali di consolidamento a seguito dell’alluvione per mitigare il rischio frane: fu installata una trave di collegamento (lunga circa 40 metri), un’opera molto onerosa. Chiesi allora più volte rassicurazioni agli amministratori di quel tempo che mi garantirono che negli anni successivi avrebbero fatto controlli e manutenzioni periodiche per prevenire le frane. Non ho dunque avuto un comportamento irresponsabile nell’acquisto della casa, mi fidai delle promesse del Comune che, però, non sono state mantenute. In oltre vent’anni, nessuna manutenzione è mai stata fatta. E’ proprio questa prolungata assenza di interventi ad avere facilitato l’erosione del suolo. Il terreno ha continuato a manifestare segni di instabilità e la collina frana in più punti verso la Dora Baltea, anche davanti casa, nonostante ci sia ancora la trave di collegamento a proteggerla. Ma fino a quando potrà resistere? Non mi sento tranquillo. Ho cercato più volte di intervenire con piccole protezioni, ma temo che la situazione possa peggiorare con l’imminente stagione delle piogge».

Il sopralluogo del geologo

Che cosa chiede Fabrizio? «Martedì 23 c’è stato un sopralluogo di un geologo del Comune e il fatto che l’amministrazione si sia attivata è positivo – risponde Fabrizio – Ma, sono necessari non solo dei controlli bensì degli interventi di riassetto del terreno e l’installazione di sistemi anti erosivi. Non pretendo grandi opere da milioni di euro ma non bastano certo solo gli inclinometri».

Ci sono altre abitazioni alla Rocca? «Si – risponde Fabrizio – ci sono sei abitazioni: complessivamente, sei famiglie. Nessuno si era accorto dell’erosione perché la trave di collegamento impedisce la visuale dell’area soggetta a frane. Sono venuti a conoscenza della situazione solo dopo aver letto un vostro recente articolo che ha portato alla luce il problema. Ci siamo così uniti e, attraverso una petizione, abbiamo chiesto al sindaco Marco Formia un incontro che ci ha gentilmente concesso».

La minoranza

Anche la minoranza si è interessata alla questione sottoponendola al Comune tramite un’interrogazione che, tuttavia, non ha ancora ricevuto una risposta. «L’interrogazione sulla frana è stata presentata il 19 giugno – ricorda Massimo Stevanella, capogruppo della minoranza- ma, ad oggi, dopo ben novanta giorni, non abbiamo ancora ricevuto risposta da parte del Comune nonostante per legge il termine massimo sia di trenta giorni. Ci siamo occupati di questo problema perchè la situazione è peggiorata negli ultimi tempi a causa dei cambiamenti climatici. Ma l’errore è stato non intervenire in questi ultimi vent’anni».