Il territorio piange il suo ambulante vinto dal male
Si sono svolti giovedì 28 ottobre, alle 15.30, nella Parrocchia Santa Maria di Settimo Torinese, al Borgo Nuovo, i funerali di Luigi Esposito.
Si sono svolti giovedì 28 ottobre, alle 15.30, nella Parrocchia Santa Maria di Settimo Torinese, al Borgo Nuovo, i funerali di Luigi Esposito, 53 anni, commerciante ambulante di generi alimentari e prodotti tipici del Sud, da dieci anni residente a Monteu da Po.
Il territorio piange il suo ambulante vinto dal male
Si sono svolti giovedì 28 ottobre, alle 15.30, nella Parrocchia Santa Maria di Settimo Torinese, al Borgo Nuovo, i funerali di Luigi Esposito, 53 anni, commerciante ambulante di generi alimentari e prodotti tipici del Sud, da dieci anni residente a Monteu da Po.
Luigi, una vita interamente dedicata alla famiglia e al lavoro, si è spento all’ospedale di Candiolo, vinto da una malattia contro cui lottava da qualche mese.
Ha cercato con ogni forza di vincere contro il destino, ma purtroppo, nonostante gli sforzi, i medici si sono dovuti arrendere di fronte alla gravità delle sue condizioni.
Ricordato da tutti come una persona solare, divertente, lascia la moglie Sabrina Serao, due figli piccoli, la mamma Mariarca e la sorella Anna Francesca.
La notizia della sua scomparsa ha lasciato senza parole la piccola comunità di Monteu, che si è subito attivata con una raccolta fondi (presso il bar ristorante della famiglia Mencagli) che sarà interamente consegnata alla famiglia.
Il ricordo
«Era famoso per un piatto della tradizione napoletana - lo ricorda con commozione ed affetto Fabrizio Mencagli - “o pere e muss”, il piede e il muso del maiale. Oltre ai mercati spesso faceva le fiere, sempre con prodotti tipici campani, che portava anche in Collina, ed era presente a tutti i grandi eventi che si svolgevano a Torino, mi ricordo ad esempio il Salone dell’Automobile al Parco del Valentino. Era sempre pronto allo scherzo e alle battute, non si lamentava mai. Anche da piccolo, quando viveva in Campania, lavorava nelle fiere, ed è anche per questo che quando volevo sapere quando fosse un Santo, chiedevo a lui: conosceva le date di tutti, partendo appunto da fiere e mercati. Tra di noi lo chiamavamo “Re Rò”, da via Reiss Romoli, perché parlando in dialetto la chiamava così...»
«L’ho conosciuto al bar Mencagli - racconta il sindaco di Monteu, Elisa Ghion - ed era una persona solare, di cuore, sempre disponibile. Potevi chiedergli qualsiasi cosa e lui trovava sempre una soluzione chiedendo a un amico o all’altro.
Era un simpaticone, ci siamo fatti delle grandissime risate soprattutto per il suo modo di parlare in napoletano, velocissimo, tanto che era difficile capirlo.
Ci ha tenuto compagnia tante sere.
Ho conosciuto la sua famiglia, sua moglie, i suoi figli. Ci mancherà tantissimo».