SALUGGIA

Il territorio si mobilita: «Petizione affinché Solinas torni presto a casa»

Nei giorni scorsi è partita una raccolta firme: «Abbiamo avuto modo di apprezzare la sua umanità e generosità»

Il territorio si mobilita: «Petizione affinché Solinas torni presto a casa»
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Sono passate due settimane da quando Antonello Solinas si è costituito alla casa circondariale di Vercelli dove era atteso dopo la sentenza di Cassazione.

«Petizione affinché Solinas torni presto a casa»

Condannato a 4 anni e 4 mesi per abuso e violenza privata, Solinas ha sempre sostenuto la sua innocenza circondato dall’affetto dei suoi famigliari.
Due settimane non semplici, durante le quali ha già ricevuto le visite della sua famiglia, in primis della moglie Daniela, al suo fianco fin dall’inizio di questa vicenda ma anche dei suoi legali Cosimo Palumbo e Federica Boggio.
E mentre lui sconta questa pena, mentre i suoi cari vivono questo inferno tra le mura di casa, c’è chi vuole dare prova ad Antonello dell’affetto che provano, della stima e fiducia che ripongono in lui nonostante la sentenza, nonostante la Cassazione l’abbia condannato. Una petizione dedicata a lui e alla sua famiglia.

La raccolta firme

Così nei giorni scorsi, come già avevamo annunciato attraverso le colonne di questo settimanale, è stata avviata una raccolta firme. Nel documento, che sta girando a Saluggia e non solo, i proponenti scrivono: «La comunità di Saluggia e non solo, fermo il doveroso rispetto delle sentenze emesse dall’Autorità Giudiziaria, vuole esprimere solidarietà e vicinanza ad Antonello Solinas, persona conosciuta e stimata, che si è sempre distinta per il suo impegno e la sua attenzione verso gli altri e di cui abbiamo avuto modo di apprezzare l’umanità e la generosità.
Possiamo testimoniare anche di aver conosciuto in questi anni una persona impegnata nel proprio lavoro, ma soprattutto rispettosa delle norme del vivere civile.
Antonello lo ha dimostrato ancora una volta nei giorni scorsi, costituendosi in carcere spontaneamente, poiché è divenuta definitiva una condanna relativa a reati, rispetto ai quali si è sempre proclamato innocente.
Con questa raccolta di firme, pur non entrando nel merito delle vicende che lo hanno coinvolto, tutti noi vogliamo dimostrare il nostro sostegno ad Antonello e manifestare la nostra speranza di vederlo quanto prima tra noi, augurandoci che possa riabbracciare al più presto la sua famiglia».

Un gesto certamente molto importante per Antonello Solinas che da mercoledì 30 novembre ha lasciato quella vita che divideva tra lavoro (professione giardiniere) e la famiglia (la moglie, la figlia e la nipotina nata da poco) per il carcere di Vercelli.
I promotori della petizione spiegano che è fondamentale inserire anche il proprio documenti di riconoscimento (carta d’identità o patente) nel modulo della firma oltre naturalmente ai propri dati anagrafici.

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