Immigrati in rivolta al Cpr, sequestrate mazze e pugnali IL VIDEO

Le armi artigianali erano state usate durante tre rivolte all'interno del Cpr contro la Polizia di Stato.

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La Polizia di Stato di Torino è riuscita a contenere gli immigrati in rivolta al Cpr Brunelleschi.

Immigrati in rivolta

Sono tre le rivolte scoppiate, negli ultimi giorni, all'interno del Cpr Brunelleschi, il Centro di Permanenza per i rimpatri di Torino e che hanno coinvolto numerosi immigrati. In tre distinte occasioni si sono scagliati contro gli agenti della Polizia di Stato e contro il personale della struttura. Hanno lanciato contro di loro oggetti, calcinacci, finestre, infissi. Ma anche chiodi, frammenti metallici e pezzi di vetro recuperati dopo aver danneggiato gran parte della struttura.

In fiamme alcuni locali

Alcuni soggetti, inoltre, hanno incendiato materiale di risulta, causando una fitta colonna di fumo. Nel frattempo altri ospiti della struttura salivano sui tetti del locale mensa, minacciando sia il lancio di oggetti contro gli agenti, sia gesti autolesionisti impugnando frammenti di vetro. Tutto per impegnare il personale di Polizia e distogliere la loro attenzione dal resto dei rivoltosi che, intanto, avrebbero cercato di manomettere i cancelli e aprire un varco per evadere dal Cpr. Probabilmente anche con l'uso delle corde, lenzuola e coperte annodate tra loro, che sarebbero servite a scavalcare il perimetro del centro.

11 immigrati nei guai

Gli agenti della Questura di Torino hanno individuato 11 immigrati che sono stati allontanati dal territorio nazionale. Si tratta di 8 tunisini e 3 marocchini ritenuti responsabili delle violenze e dei danneggiamenti all'interno della struttura. La Polizia, inoltre, ha proceduto ad una vera e propria attività di bonifica delle stanze del Cpr per scongiurare ulteriori episodi di questo genere.

Sequestrate mazze, spranghe e pugnali

I poliziotti, quindi, sono riusciti a recuperare e sequestrare numerosi oggetti atti ad offendere. E, in particolare, 4 spranghe di metallo ricavate dalla rottura della copertura dei tetti, di porte e finestre. Un cavo di metallo ricavato dalla rottura di una cabina telefonica, 20 accendini, 15 lamette, 7 bulloni appuntiti, 1 punta di trapano. Tra il materiale sequestrato, inoltre, figurano ancora 4 pugnali artigianali, 10 frammenti pesanti di cemento e metallo nascosti negli alloggi, numerosi pezzi e frammenti di vetro e corde annodate della lunghezza di circa 7 metri.

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