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Inchiesta Asl To4, Fasson voleva seguire Tubino con il Gps

Per quanto riguarda i badge, sempre secondo la Procura Eporediese, la manager avrebbe chiesto ad altri di timbrare al proprio posto

Inchiesta Asl To4, Fasson voleva seguire Tubino con il Gps
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Un gps   da posizionare sull’auto del primario e una certa “leggerezza” nella timbratura dei badge che certificano la propria presenza negli uffici dell’AslTo4.

Inchiesta Asl To4, Fasson voleva seguire Libero Tubino con il Gps

Si arricchisce di nuovi elementi l’indagine giudiziaria sull’azienda ormai divenuta la barzelletta del sistema sanitario piemontese, realtà che dietro a paraventi di eccellenza nasconderebbe, secondo la Procura di Ivrea (che da mesi “sta a guardare” alla finestra, in attesa de classico passo falso) appalti pilotati, promozioni riservate ad amici e chissà ancora quante “furberie” commesse dai propri dirigenti.
Stupisce, ma nemmeno tanto, il silenzio del direttore generale Stefano Scarpetta (indagato pure lui), che da gran burattinaio in corsa addirittura per la ToZero sta facendo la figura di chi non si accorge nemmeno di cosa stia accadendo sotto le proprie scarpe. Come stupisce il silenzio di quella politica che nei giorni della nomina si è tanto prodigata affinché il manager canavesano sedesse sullo scranno più alto di via Po.
Secondo le carte che da Ivrea sono passate, per competenza, direttamente alla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino, la super dirigente Carla Fasson (da poco libera dopo alcune settimane ai domiciliari) avrebbe chiesto ad uno dei più stretti collaboratori di Libero Tubino, notissimo primario di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Chivasso, di posizionare un GPS sotto la sua vettura. Ad oggi non vi è alcun dato relativo all’effettivo posizionamento o meno di quel GPS.

Tutta parte da una telefonata captata

Si tratta quindi di una semplice conversazione telefonica captata dagli inquirenti, che ora vogliono capire il perché Fasson volesse seguire gli spostamenti di Tubino. E sul perché lo abbia chiesto proprio al giovane e rampante dirigente medico, si possono fare solo ipotesi: tra le tante, la corsa per la successione di Tubino, che come è noto a tutti presto andrà in pensione. E un collegamento con le nomine pilotate di cui tanto si parla nell’inchiesta è a questo punto fin troppo facile.

La questione badge

Per quanto riguarda i badge, sempre secondo la Procura Eporediese Fasson avrebbe chiesto ad altri di timbrare al proprio posto.
Tra i corridoi dell’ospedale della storia dei badge si parlava da tempo (e non solo nei riguardi di Fasson, sono tanti i medici che sui social descrivono una vita che si snoda quotidianamente tra studi e cliniche private tanto da chiedersi quando trovino il tempo di lavorare in ospedale), come sono in molti a chiedersi come mai tra le accuse mosse dalla Procura non si faccia riferimenti ad altri bandi per il posto da caposala, a cui “stranamente” avevano partecipato solo i relativi vincitori: non si è mai visto, se non a Chivasso, un solo candidato per singola posizione...

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