Incidente ferroviario di Caluso, la commemorazione

Nel primo anniversario della tragedia avvenuta appunto nella tarda serata del 24 maggio 2018.

Incidente ferroviario di Caluso, la commemorazione
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Incidente ferroviario di Caluso, la commemorazione nel primo anniversario della tragedia avvenuta appunto nella tarda serata del 24 maggio 2018.

Incidente ferroviario di Caluso

24 maggio 2018, una data sinonimo di disgrazia, di tragedia locale che non può essere cancellata né dimenticata. A un anno esatto di distanza, giovedì 24 si è voluto ricordare con una cerimonia celebrativa l’incidente ferroviario accaduto quella notte al passaggio a livello in frazione Arè. Ricordiamo che dell’impatto tra un tir, rimasto imprigionato sui binari, e il treno regionale 10027 in transito a quell’ora erano rimasti vittime il macchinista del treno Roberto Madau e l’autista di uno dei mezzi di scorta del tir coinvolto Stefan Aureliana.

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La commemorazione

La Messa commemorativa, officiata dall’Arciprete don Loris Cena e la deposizione di una targa commemorativa hanno fatto da corona a una giornata voluta e organizzata dal Genio Ferrovieri alla quale erano presenti il sindaco Maria Rosa Cena, la sorella del macchinista defunto e inoltre rappresentanti di Vigili del Fuoco, Arma dei Carabinieri, Protezione Civile, Polizia Municipale, Genio Ferrovieri. «Perdere la vita è di per sé drammatico - ha sottolineato il sindaco Cena - ma quando questo avviene sul posto di lavoro è ancora più toccante, perché è una cosa che non dovrebbe mai succedere. In questi mesi ho avuto modo di incontrare la sorella di Roberto e ho capito che il ricordo del fratello è così vivo e forte che mai come in questo caso si può affermare che nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta». Un ricordo tremendamente presente anche nel cuore di chi fortunatamente in quell’incidente non ci ha rimesso la vita. Marco Imparato, è stato lui il superstite più giovane del tremendo incidente ferroviario di Arè, studente universitario pendolare da Ivrea a Torino.
«Viaggio su quel tratto ferroviario per motivi di studio – aveva raccontato Marco nel corso di un’intervista telefonica – e mai avrei immaginato di vivere un’esperienza così tremenda. Mi sento molto molto fortunato – aveva ribadito – e il ricordo drammatico del mio risveglio rimarrà dentro di me come il momento più brutto di quanto ho vissuto in quella notte».

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