SALUGGIA

Inutili i soccorsi in strada e il volo alle Molinette, l’addio ad Alessio

Il 62enne si stava recando in Pronto, quando è stato colto da altri dolori al petto

Inutili i soccorsi in strada e il volo alle Molinette, l’addio ad Alessio
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Inutili i soccorsi in strada e il volo alle Molinette, l’addio a Franco Alessio, 62enne di Saluggia.

Inutili i soccorsi in strada e il volo alle Molinette

E’ la tarda mattinata di domenica 25 agosto quando, lungo la strada provinciale che da Sant’Antonino conduce a Saluggia, un’auto si ferma di colpo a lato strada. Un uomo, che viaggiava nel lato del passeggero, si è sentito male e la donna che si trovava alla guida del mezzo ha preferito fermarsi e chiedere aiuto.
L’uomo si era già sentito male a casa e per questo la donna lo stava proprio accompagnando in ospedale. M durante il tragitto ha avuto un nuovo malore.
Subito la chiamata al 112. Sul posto è giunta l'ambulanza della Pubblica assistenza di Livorno Ferraris che ha immediatamente compreso la gravità della situazione e ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso che è atterrato nelle vicinanze.
I sanitari presenti hanno subito praticato il massaggio cardiaco, poi è stato elitrasportato all'ospedale Molinette di Torino. Ma, nonostante tutto, Franco Alessio, 62 anni, si è spento poco dopo l’arrivo nel nosocomio cittadino lasciando l’intera comunità sotto choc. Inutile la corsa in ospedale.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Livorno Ferraris per garantire la sicurezza dei soccorsi.

Il ricordo

Come detto, la notizia della scomparsa all’età di 62 anni di Alessio ha lasciato un grande vuoto.
Molto apprezzato e conosciuto in paese, per anni si è dedicato all’attività sportiva calcistica come ha anche ricordato Claudio Corgnati nel corso delle esequie funebri che sono state celebrate nella mattinata di venerdì 30 agosto nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonino di Saluggia, dove ha sempre vissuto.

«Il mio discorso durante le esequie è stato un intervento partito dal cuore. Ho ricordato la sua gioventù quando l'ho contattato per venire a Livorno a difendere tra i pali la compagine Livornese nella categoria Under 20 e da quel momento è stato per me un ragazzo eccezionale, disponibilissimo, molto bravo e soprattutto di una serietà pazzesca. Nel prosieguo ho avuto altre possibilità di apprezzarlo come collaboratore nella scuola di calcio a Cigliano e ancora a Livorno. E poi, quando ho ripreso l'attività nella scuola di calcio a Livorno, l'ho ulteriormente contattato perché la sua bravura nell'interagire con i ragazzi era eccezionale. Purtroppo lui aveva già dato la parola ad Anselmino, col quale poi è diventato un ottimo allenatore alla Pro Vercelli, il che mi ha fatto ulteriormente piacere perché ha confermato che io su Franco non mi ero sbagliato. È sempre stato un ottimo amico anche se direi molto più giovane. Non tanto tempo fa, mi sono sentito apostrofare “Mister”, girandomi l’ho visto e ho ritrovato nel suo sguardo, nel suo modo di parlarmi, quel Franco di allora, sempre uguale.
Era un ottimo ragazzo, prematuramente scomparso ed è un peccato perché ragazzi così meritavano ben altra fine».

Franco con la sua dipartita lascia il figlio Alessandro con la mamma Mariella, il papà Aldo, la mamma Margherita, la compagna Anna, la zia Marina con Anna e Lorenzo.

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