L'allarme dei magistrati: "Il Piemonte è una terra di conquista delle mafie. La lotta non è finita"

L'allarme lanciato nel corso dell'Inaugurazione del nuovo Anno Giudiziario a Torino

L'allarme dei magistrati: "Il Piemonte è una terra di conquista delle mafie. La lotta non è finita"
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L'allarme lanciato nel corso dell'Inaugurazione del nuovo Anno Giudiziario a Torino

Il Piemonte è ancora una importante "terra di conquista" delle mafie e del mondo della criminalità organizzata. Un allarme lanciato nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'Anno Giudiziario da Arturo Soprano, presidente della Corte d'Appello di Torino. Nel corso dei discorsi ufficiali del presidente e degli altri magistrati, è stato ricordato come la nostra Regione abbia vissuto e continui a vivere il forte radicamento di gruppi criminali organizzati e sodalizi che costituiscono delle vere e proprie "potenti cellule malavitose bene inserite nel tessuto economico e sociale" del territorio. Sempre di più gli affiliati a questi gruppi malavistosi che cercano il favore anche di esponenti politici e rappresentanti del mondo della pubblica amministrazione per curare i propri interessi economici. Una fotografia che fa tornare alla memoria le grandi operazioni condotte dai carabinieri del Comando Provinciale e dalla Magistratura torinese negli ultimi anni. A partire dalla maxi operazione Minotauro, dalla Colpo di Coda che ne è seguita e dall'ultima, in ordine cronologico, l'operazione Big Bang che nei giorni scorsi è tornata alla ribalta dopo che, nel corso del processo, l'Accusa ha avanzato al giudice la sua richiesta di pena: un totale di 200 anni di carcere per i 26 imputati. Le indagini che hanno portato a sgominare il clan "Crea" attivo soprattutto a Torino e in alcuni centri della provincia, era iniziata dopo che un imprenditore del territorio aveva ricevuto una testa di maiale mozzata come "invito" a piegarsi agli ordini della malavita. I metodi intimidatori e minacciosi che stanno alla base delle numerose e "fruttuose" attività estorsive del mondo della 'ndrangheta e della mafia sono peculiarità che si ripetono costantemente anche sul nostro territorio. Soprano, dopo aver ricordato l'importante impegno dei militari e dei magistrati che hanno seguito le maxi inchieste ha concluso "La lotta non è finita". 

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