La città piange il suo imprenditore

E' cresciuto a Crescentino dove ha aperto la sua azienda.

La città piange il suo imprenditore
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Crescentino lo ricorderà per sempre come un grande imprenditore, come un uomo che ha saputo rilanciare la sua azienda in un periodo di crisi, convertendo anche la produzione.

La città piange il suo imprenditore

Crescentino lo ricorderà per sempre come un grande imprenditore, come un uomo che ha saputo rilanciare la sua azienda in un periodo di crisi, convertendo anche la produzione.
Gian Luca Ruffa è stato certamente un grande uomo arrivato a Crescentino, insieme alla sua famiglia, all’età di 10 anni. Qui ha frequentato le scuole dell’obbligo mentre le scuole superiori a Torino.
Poi, dopo gli studi, la scelta di aprire una concessionaria d’auto con annessa officina meccanica in via Torino. Si chiamava GB Car e in quegli anni ha venduto numerose auto non solo ai crescentinesi, ma anche alle persone dei paesi vicini. Inoltre, proprio in città aveva organizzato anche un’esposizione di automobili.

Un uomo brillante

Nel 1985 ha deciso poi di trasferirsi in via Galileo Ferraris aprendo un’azienda nel settore dell’automotive. Qui, lavoravano molti dipendenti, soprattutto di Crescentino perché, come ha sottolineato il figlio Gabriele: «Papà ha sempre lavoro per Crescentino e per i crescentinesi». Poi, nel 2012, anche a causa della crisi che ha colpito il settore, Gian Luca ha convertito la produzione lanciandosi nel mondo delle capsule del caffè. E ancora oggi quest’azienda produce gli involucri all’interno dei quali poi le altre aziende inseriscono la miscela. Un’azienda famigliare la Sorting Caps srl dove oltre a Gian Luca lavorano la moglie Giovanna e i figlio.
«Papà era un uomo con una grande inventiva - racconta ancora Gabriele - e anche di fronte alla crisi è riuscito a svoltare, a dare un nuovo ruolo a questa azienda che conta alcuni dipendenti. Ha sempre avuto molto idee brillanti. La sua passione era la famiglia, faceva tutto per noi, per non farci mai mancare nulla. La vita però gli ha riservato questa brutta malattia, un tumore scoperto a settembre che pensavamo si potesse sconfiggere, soprattutto viste le indicazioni dei medici. Papà, infatti, ha sempre lottato forte anche delle terapie che gli erano state riservate. Eppure no, papà venerdì si è spento nonostante lunedì fosse ancora venuto in azienda».

La sua generosità

«Papà era un uomo sempre sorridente, con la battuta pronta - racconta ancora Gabriele - Si è sempre fatto carico di tutti i problemi e prima di risolvere i suoi, risolveva quelli degli altri. Era una persona che voleva sempre aiutare il prossimo».
Un uomo molto forte che ha sempre taciuto la malattia perché non voleva essere compatito, voleva continuare a vivere la sua vita serenamente tra la famiglia che tanto amava e la sua azienda. Un marito, un papà, ma soprattutto un amico che mancherà a Crescentino.

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