LUTTO

La città piange il suo orefice

Angelo Cena si è spento in Sardegna dove viveva dal 2015.

La città piange il suo orefice
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Angelo Cena era un’istituzione e la sua improvvisa scomparsa, seppur avvenuta in Sardegna dove viveva dal 2015, ha avuto un’eco profonda nella città dei Nocciolini dove era nato e dove ha lasciato una grande impronta.

La città piange il suo orefice

Angelo Cena era un’istituzione e la sua improvvisa scomparsa, seppur avvenuta in Sardegna dove viveva dal 2015, ha avuto un’eco profonda nella città dei Nocciolini dove era nato e dove ha lasciato una grande impronta.
Angelo Cena è morto all’età di 88 anni a causa di un malore improvviso nella notte tra giovedì e venerdì scorso. Purtroppo la corsa all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia è risultata vana.
Angelo viveva a San Teodoro insieme alla figlia Rinella e alla nipote Chiara a cui era molto legato. Angelo aveva iniziato a lavorare nell’oreficeria del papà e prima del nonno all’età di 16 anni, dopo la morte della mamma. Da quel momento la sua vita professionale è sempre stata in quel negozio che con il passare del tempo è diventato un punto di riferimento per molti chivassesi e non solo. Nel 1954 si sposò con Lia Rivelli, un amore il loro che durò ben 63 anni, sino alla morte di Lia avvenuta in Sardegna nel 2017.

Era molto conosciuto e apprezzato

L’attività della famiglia Cena era in un locale in via Torino sotto i portici poi, negli Anni Settanta fu trasferita in piazza della Repubblica. Angelo coinvolse nella sua attività anche i figli Rinella e Claudio. Rinella rimase in quella splendida cornice di piazza della Repubblica sino al 2015, anno in cui chiuse l’attività e si trasferì con i genitori e la figlia a San Teodoro. Claudio invece nel 1982 aprì un’oreficeria all’interno del centro commerciale Coop Chivasso Est. Accanto al negozio di Angelo Cena sorge quello di ottica del fratello Sergio che è ancora attivo e anche in questo caso i figli seguirono le orme del papà. Un ricordo molto sentito e commosso arriva dalla nipote Chiara con cui Angelo aveva un rapporto molto speciale: «Mio nonno è stata la mia figura di riferimento. E’ stato presente sino all’ultimo giorno di apertura nell’oreficeria di piazza della Repubblica. Era una persona straordinaria, amante della natura e della montagna e sostenitore di grandi valori e sani principi. Era una persona molto buona. I miei nonni si erano trasferiti con mia mamma in Sardegna dove abbiamo un albergo di famiglia a San Teodoro. Viveva insieme a me e a mia mamma. Tra di noi c’era un rapporto speciale, veniva in albergo a cena ed era in salute. Mi rivolgevo spesso a lui per avere dei consigli, era un vero punto di riferimento. Qui a San Teodoro si era inserito bene e aveva anche stretto delle amicizie. In questo momento così doloroso sono state molte le persone che ci hanno mostrato la loro vicinanza sia da Chivasso che qui a San Teodoro. Io e mia mamma abbiamo intenzione di venire a Chivasso per poter far celebrare una Messa in ricordo di mio nonno perchè Chivasso è la sua città d’origine, è il luogo in cui ha vissuto per tantissimi anni e dove era molto conosciuto e stimato. Angelo Cena lascia la figlia Rinella, il figlio Claudio, le nipoti Chiara, Giulia con Iulian, Riccardo e Daniela, la consuocera Maria Teresa e la cognata Franca.

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