LUTTO

La città piange l'ex postino e il ferroviere in pensione

Livorno Ferraris dà l'addio ad Antonio Poppa e Paolo Marseglia.

La città piange l'ex postino e il ferroviere in pensione
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La città piange l'ex postino e il ferroviere in pensione. Livorno Ferraris dà l'addio ad Antonio Poppa e Paolo Marseglia.

La città in lutto

È un momento tragico quello che Livorno sta vivendo nelle ultime settimane a causa del Covid ma non solo. E come se non bastassero i lutti registrati nel mese di novembre, il paese si è trovato a piangere altre due morti inaspettate e drammatiche, quelle di due giovani nonni legatissimi alle loro famiglie.

Addio all'ex postino

Poco più di una settimana fa se n’è andato Antonio Poppa, mancato a 62 anni a causa di una brutta malattia che ha affrontato con coraggio fino all’ultimo: originario di Foggia, dov’era stato titolare di un’impresa edile, da più di trent’anni si era trasferito a Livorno con la moglie Lina e i tre figli, Anna, Luciano e Michela, quest’ultima scomparsa quando era appena adolescente lasciando un ricordo indelebile in molti livornesi. Uomo rigoroso e al tempo stesso capace di grande ironia, religioso e appassionato di politica, Poppa dall’‘88 lavorava alle Poste e aveva ricoperto anche il ruolo di vice direttore dell’ufficio di Santhià e poi quello di direttore, a Bianzè. Lascia due nipotini cui era estremamente legato.

La comunità piange il ferroviere in pensione

Pochi giorni dopo un’altra brutta notizia, che ha lasciato tutti senza fiato, quella della morte di Paolo Marseglia, 65 anni, da qualche settimana ricoverato al Sant’Andrea di Vercelli a causa del Covid. Anche lui molto noto in paese, era un uomo riservato, sorridente e di una cordialità rara, aveva sempre lavorato alle Ferrovie dello Stato, lasciando un bellissimo ricordo in tutti i colleghi che lo hanno affiancato nelle sue mansioni. Marseglia, omaggiato da centinaia di compaesani su Facebook, lascia la moglie Gina, storica bidella delle scuole di Livorno, anche lei molto stimata per il garbo e la professionalità, e i figli Mirco e Morris (il primogenito, Massimiliano, ero scomparso in un tragico incidente stradale, nel dicembre del 2011) e gli amati nipoti. «Queste due scomparse si sommano a quelle di un mese di novembre segnato da numerosi e dolorosi lutti, sia per Covid che non, che hanno colpito la nostra collettività», commenta il sindaco, Stefano Corgnati . «Si tratta di due uomini che hanno deciso di radicare la crescita delle loro famiglie a Livorno, guidandole come padri e ora indirizzandole come nonni: hanno creduto che il paese rappresenti quella dimensione ideale per le relazioni e le opportunità di crescita dei figli e dei nipoti, in un ambiente in cui il valore umane è ancora centrale».

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