lutto

La città piange lo storico panettiere

Giuseppe Cerato, classe 1942, ha lasciato un grande vuoto nella sua città.

La città piange lo storico panettiere
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«E' sempre stato un padre e un nonno amorevole e protettivo, ci mancheranno i suoi consigli, i suoi sguardi, le nostre chiacchierate “animate”. Ci mancherà il suo “pronto” del mattino, che non mancava mai...».
Inizia così, con le parole della figlia Cristina, titolare dell’edicola e tabaccheria di Castelrosso, il ricordo di Giuseppe Cerato, classe 1942, una vita interamente dedicata alla famiglia al lavoro. La sua panetteria di via Torino, nel cuore della città, è stata per anni un autentico punto di riferimento del commercio chivassese.

La città piange lo storico panettiere

Ha iniziato giovanissimo a lavorare nel forno, prima in Valle d’Aosta e poi nella bottega di Gili, a Chivasso, catturando i segreti di uno dei mestieri più faticosi del mondo. Ed è proprio grazie a questo lavoro, al profumo del pane, che ha conosciuto la sua Carla, commessa in un negozio alla Blatta: una ragazza della collina, esile, gentile, con due occhi azzurri che avrebbero fatto innamorare chiunque.
Nel 1965 il matrimonio e da qui l’ascesa di una coppia, sempre unita, che ha saputo contraddistinguersi per la sua operosità, diventando un vero e proprio esempio. Alla fine degli Anni ‘60 la loro prima panetteria, in via Roma, e nel ‘72 il trasferimento della licenza in via Torino 55. Sono anni in cui Giuseppe e Carla, alimentati dalla loro intraprendenza, dalla loro creatività e dalla loro professionalità, riescono a portare il o pane anche oltre regione. Anni e anni di sacrifici e di lavoro sino al 1990, con la cessione dell’azienda.
In più di 20 anni di attività tanti ragazzi hanno imparato dal «Nino» l’arte della panificazione, gli stessi ragazzi che oggi sfornano il pane in città e oltre confine. E' sempre stato un combattente, sempre in trincea, sempre pronto a difendere le ingiustizie.
La sua ultima lotta è stata contro un male che da un anno lo tormentava. Ha provato a reagire con tutte le sue forze fino all’ultimo respiro, con la dignità che lo ha sempre contraddistinto ma alla fine ha preferito raggiungere la sua Carla.

Il lutto

Da 6 anni, Giuseppe Cerato era ospite presso la Casa residenza Santa Maria di Nazareth di Moncrivello dove, con la sua esuberanza e la sua voglia di vivere , coinvolgeva tutti in attività manuali ed intellettuali. Lascia le figlie Cristina (mamma di Davide) e Mirella (residente a Bologna, mamma di Filippo, Pietro e Carlo ). I funerali si sono svolti sabato mattina, e ora Giuseppe riposa accanto alla sua amata Carla nel cimitero di San Sebastiano.

Il ricordo

«Lascia un vuoto incolmabile anche in struttura - aggiunge la figlia Cristina - dove tutti gli volevano bene. Personalmente ringrazio tutto il personale per le amorevoli cure e l’assistenza rivolta verso mio papà. E’ stato un anno particolarmente impegnativo , ma grazie a tutte loro lui ha vissuto dignitosamente anche in questi ultimi sei mesi cosi difficili. Ringrazio anche tutti coloro che in questo momento ci sono stati vicini: la dimostrazione d’affetto che abbiamo ricevuto in questo triste momento ci rende orgogliose. Era un uomo d’altri tempi: bastava una stretta di mano per un accordo che avrebbe mantenuto a qualsiasi costo: la sua onestà e il suo rispetto per il lavoro proprio ed il lavoro altrui sono stati sicuramente la base per un riconoscimento di profonda stima verso di lui. Grazie ancora a tutti».