lutto

La città piange Ullio il pastaio

Si è spento lo storico commerciante chivassese. Fondò il dancing «Portafortuna».

La città piange Ullio il pastaio
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Alla sua città ha dato molto e sicuramente avrà sempre un posto speciale nel cuore dei chivassesi. Un altro pezzo di storia cittadina se ne è andato. Domenica sera, 30 gennaio, è mancato per uno scompenso cardiaco Pier Franco Ullio meglio conosciuto come «Ullio il Pastaio». Aveva 76 anni.

La città piange Ullio il pastaio

Un uomo dalle mille iniziative legate alle feste, al buon cibo e al divertimento. Dove c’era festa lui c’era.
Ex arbitro negli Anni 70 /80, giocatore di bocce, amante delle corse in bicicletta, componente de l'Agricola con il suo inseparabile amico Giovanni Pasteris, amante della musica d'orchestra del ballo liscio e sfegatato Juventino. Questo il riassunto di un uomo che amava la vita, la famiglia gli amici e Chivasso.
Impossibile dimenticare il suo grande entusiasmo e la sua forza. Originario di S. Antonio della Serra di Odalengo Grande - paese che adorava-, si è sempre prodigato per il commercio e la crescita della nostra città.

La sua grande avventura lavorativa

Ha cominciato la sua avventura gestendo insieme alla famiglia il vecchio ristorante Cannon d'oro a Cocconato, per poi passare alla Mensa dei Ferrovieri (dopolavoro ferroviario) a Chivasso.
Altra attività è stata la nota Tabaccheria di famiglia per poi tornare alla passione per la cucina e deliziare il palato dei Chivassesi e non solo con la Gastronomia di via Torino «Ullio Il Pastaio».
L'ultimo sogno di Franco era aprire una sala da ballo, sogno realizzato nel 2000 con il Portafortuna «la Suerte» fondato con la figlia Laura e il figlio Marco.
Un uomo semplice dalla mentalità aperta e imprenditoriale che ha contribuito allo sviluppo di Chivasso, dando lavoro a molte persone, nonostante le sue umili origini contadine. Un grande sognatore, un idealista spesso cocciuto che non scendeva a compromessi, un uomo di altri tempi dove la parola data era il contratto che non aveva bisogno di essere firmato.
Lo vogliamo ricordare dietro al banco con i suoi agnolotti, con il suo contributo di grande ottimista sempre pronto ad organizzare per far star bene tutti gli amici, che erano il perno della sua vita. Nel 2012 ha ricevuto dall’Ascom il «Nocciolino d’oro», riconoscimento che viene assegnato ai chivassesi che si sono distinti in ambito associazionistico. E chi meglio di lui, che si è sempre impegnato con passione nelle iniziative della città.

Il funerale è stato celebrato mercoledì 2 febbraio alle 13,45 nella chiesa di San Giuseppe lavoratore a Chivasso e alle 15,30 nella chiesa del cimitero di S. Antonio di Odalengo Grande dove la salma poi sarà tumula.

La sua gastronomia

Ci piace ricordarlo pubblicando uno stralcio dell’articolo che avevamo scritto quando nel 2016 chiuse il suo negozio.
«Domenica 12 settembre è stato l’ultimo giorno di apertura della gastronomia «Ullio Il Pastaio» di via Torino. Un’attività storica che ha deliziato i palati dei chivassesi per ben 38 anni. Era un’istituzione... Sulla vetrina del suo negozio Ullio ha scritto un messaggio per tutti i suoi clienti a cui ha voluto porgere un particolare ringraziamento per la fedeltà che gli hanno mostrato in tutti questi anni. Entriamo nel negozio e lo troviamo che serve un cliente negli acquisti: consiglia i piatti migliori e gli da le indicazioni come solo un vero esperto del settore sa fare.
Rimaniamo soli e crediamo che lui ci dica che dopo una vita passata dietro il bancone adesso abbia deciso di concedersi il tanto meritato riposo, ma non è proprio così. Il suo esordio ha un tono piuttosto deciso e polemico. «Sono stato nel commercio per 52 anni e da 38 in questo negozio dove prima di me vendevano farine, legumi. Poi è sorto un pastificio e in ultimo quasi 40 anni fa sono giunto io. Questo negozio è stato da 85 anni un riferimento per gli abitanti di Chivasso, eppure mai un riconoscimento da parte delle istituzioni . Ma non certo da parte dei chivassesi.

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