La comunità piange Teresio, grande amante del mondo delle arti marziali
Memorabile l’avventura che lo vide, insieme a due amici, attraversare il Po fino al Delta.

La sua più grande passione erano le arti marziali, quello sport che ha praticato sin da giovane e che gli ha fatto conoscere quegli amici che oggi lo piangono. Teresio Pretti, infatti, nonostante le sue tante difficoltà, ha lasciato un segno in questa comunità che sabato ha voluto dargli l’ultimo saluto.
La comunità piange Teresio, grande amante del mondo delle arti marziali
Tra i suoi più cari amici anche Cristiano Bertolina che sino all’ultimo ha voluto essergli vicino: «Teresio viveva alla giornata, si aggiustava facendo mille cose. Ha fatto il saldatore, poi ha lavorato nello stabilimento Teksid di Crescentino, ma quello che gli piaceva fare erano i massaggi. Questi e il fitness erano le sue passioni e si documentava molto. Leggeva tanti libri e proprio su di sé sperimentava ciò che imparava prima di metterlo in atto con altri».
Proprio la sua passione per il karate lo aveva spinto ad aiutare il maestro Angelo Sasso in una delle sue prime palestre a Crescentino: «Con lui c’era anche Salvatore De Salvo e Alessandro Caizzo – racconta ancora Bertolina – Poi, insieme, aprirono la loro palestra, Olimpya. Che ebbe un buon risultato. Teresio viveva in palestra, si era licenziato dal lavoro per seguirla.
Quando è entrato nella mia palestra, faceva di tutto. Era un modo per sdebitarmi con lui che nel 2003 credette in me facendo aprire il mio primo corso di Kickboxing. Lui all’epoca era a Biella come massaggiatore, aveva già chiuso la sua palestra. Così, in questi anni all’Asd Munera fu Presidente e Segretario. Aveva un lavoro, un modo per mantenere una vita degna. Ma poi la malattia iniziò a colpirlo, lui non ne parlava. Era riservato. E così noi della palestra gli siamo stati accanto, gli facevamo la spesa anche se non sapevamo quali fossero le sue condizioni di salute reali. Chiedendo mille volte al comune di seguire la sua situazione tant’è che ad un certo punto iniziai a seguirlo da lontano. Chiedendo comunque aiuto alle autorità. Con la pandemia, intervennero. Lo affidarono alle cure di una struttura dove andai a trovarlo. Mi dissero che ero l'unico a cui egli aveva aperto la porta.
I ricordi
«Teresio arrivava in palestra ogni giorno alla stessa ora, con la sua bici e dispensava consigli tecnici e sorrisi benevoli. Era magro, agilissimo, pelato, con la barba bianca che gli scendeva dal mento come una capretta e la pelle bruciata dal sole. Ci ha insegnato un nuovo modo di vivere. Il suo discreto silenzio ora urla forte nei nostri cuori». «Sopportala un po' quella folla di angeli, caro amico e ricordati della tua strampalata famiglia della MVNERA che hai amato tanto» ricordano ancora.
«Sei stato un pilastro per tutti sempre pronto ad aiutare gli allievi ,una persona un grande uomo fondamentale per la palestra ! Adesso continuerai a vegliare da la su tutti come hai sempre fatto… Ciao Terry», scrive Alessandro.
Ma di Teresio rimarrà indelebile anche l’avventura vissuto con gli amici Giuseppe Gorrino e Angelo Pegorin quando navigarono sul Po sino al Delta. Le cronache dell’epoca raccontano la grande avventura di questi tre ragazzi di Crescentino che partirono dal ponte di Crescentino nella mattinata del 2 agosto. Si trattava della prima impresa del genere e loro stessi avevano costruito la zattera con assi da cantiere fissati su sei bidoni. Era lunga 4 metri e larga 2. Avevano deciso di usare come remi i forconi e pertiche di legno ricavati da rami degli alberi. Avevano scelto così di trascorrere le proprie ferie. E ci riuscirono, arrivarono al delta del Po.
I funerali di Teresio sono stati celebrati sabato pomeriggio nel cimitero di San Genuario.