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La grinta di una mamma «Cortili vietati agli alunni, combatto per il lieto fine»

Raffaela, infatti, non ci sta a stare in silenzio. E scrive una lunga lettera.

La grinta di una mamma «Cortili vietati agli alunni, combatto per il lieto fine»
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Dopo pochi giorni dall’avvio dei lavori della scuola, arriva una lettera di una mamma di uno studente della primaria che vuole manifestare la propria contrarietà all’intervento e al fatto che il cortile diventa vietato ai bambini. Raffaela, infatti, non ci sta a stare in silenzio. E scrive una lunga lettera.

Cortili vietati agli alunni

La mamma nel suo scritto racconta il motivo per il quale ha scelto Cigliano come paese in cui vivere e far crescere i suoi figli. Un paese dove «c’erano feste, aree gioco per i bambini, strutture e scuole adatte a loro nonché tante attività». Ma poi, come dice nel testo, tutto è cambiato e oggi: il cortile è vietato ai bambini.

La lettera

E tra i temi c’è la scuola che frequenta suo figlio: «Finito il primo lockdown, quando bambini e ragazzi rimasti isolati per mesi assaporano l'idea di tornare in classe, ecco il "Disastro Ortensia Marengo"! Il nostro bellissimo e recentissimo asilo viene chiuso per rischio crollo. Anche questa volta non è prevalso il dialogo e il buonsenso. Ci si è impuntati sulle proprie decisioni e si è iniziata una guerra, le cui uniche vittime sono di nuovo i bimbi e ragazzi e le famiglie. La scellerata decisione dell’Amministrazione è di lasciare la Marengo abbandonata al proprio destino, inghiottito dalle graminacee, e di spostare "provvisoriamente" la scuola materna al piano terra dell'edificio sede delle elementari e medie: mentre in tutta Italia il personale scolastico è alle prese, metro alla mano, con problemi di spazio, noi a Cigliano ammassiamo bambini e ragazzi di 3 piani di scuola in due per liberare spazio, togliendo aule "superflue" come biblioteca, sala computer o quelle classi in uso ai bambini con disabilità. Il tutto per modificare un piano, renderlo adatto ai bambini della scuola dell'infanzia, poi sistemare la Marengo, poi risistemare il piano come era prima: una cosa assurda. Intanto i mesi passano, si prova ad avere un dialogo, si prova a farli ragionare con le buone, si scende addirittura in piazza 2 volte (mai successo nella storia del paese) ma niente. Niente proprio! Perché non sono neanche iniziati i lavori né di modifica del piano terra delle scuole né di ripristino della Marengo. Questo fino al 6 aprile. Dopo 3 settimane che bambini e ragazzi sono in Dad, felici di rientrare in classe, con le giornate che si allungano e il sole che si scalda, arriva il comunicato dalla scuola che il 7 aprile hanno inizio i lavori e che è vietato l'utilizzo dei cortili. Quindi niente Scuola dell'Infanzia, niente aule per attività scolastiche e per bambini con disabilità, niente cortile per respirare durante gli intervalli. Questa è la triste storia dei bambini di Cigliano, ma la storia non è finita. Perché da mamma combatterò per avere un lieto fine!».

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