la situazione

La minoranza si scaglia contro il sindaco: «Distrugge ciò che noi abbiamo costruito»

Salone polivalente e tettoia, questi i due temi che tocca «Progetto Verolengo Futura»

La minoranza si scaglia contro il sindaco: «Distrugge ciò che noi abbiamo costruito»
Pubblicato:

Luigi Borasio, il sindaco che distrugge ciò che hanno realizzato i suoi predecessori». Il gruppo di minoranza e il comitato «Progetto Verolengo Futura» comincia così la disamina delle ultime scelte adottate dal primo cittadino di Verolengo.

La minoranza si scaglia contro il sindaco. Il Salone polivalente

«Da oltre trent’anni il salone polivalente era un’opera inserita nei programmi elettorali di tutte le liste. - spiega la minoranza - E’, sotto il sindaco Rosanna Giachello, è stato realizzato. Borasio lo ha sempre snobbato definendolo il “Palainutile”. Non l’ha messo nemmeno a disposizione come punto vaccinale Covid, dimostrando totale mancanza di responsabilità e sensibilità. L’attuale Amministrazione lo vuole convertire in nido spendendo oltre 200mila euro. Ma alle domande poste all’assessore Daniela Caminotto non abbiamo mai ricevuto risposta. Non sappiamo quanti bambini verolenghesi saranno interessati all’utilizzo, chi lo gestirà e a quali condizioni. E nemmeno se sia stato redatto un piano economico-finanziario a lungo termine che definisca i costi/benefici al fine di evitare la possibilità di incorrere in passività a carico delle casse comunali e quindi di denaro pubblico. All’Amministrazione Borasio non interessa ciò che potrà ricadere sulle Amministrazioni del futuro e sui cittadini e soprattutto perché non sa che cosa rispondere in quanto l’unico ragionamento è legato alla distruzione del polifunzionale. Noi pensiamo che l’asilo nido potrà certamente essere realizzato, ma non sarà sostenibile economicamente se non con l’apporto di ingenti risorse pubbliche e quindi, fra non molti anni rimarrà una struttura inutilizzabile. Verolengo non avrà più un salone e l’argomento ritornerà ad essere un punto da inserire nei programma elettorali. Il tempo è galantuomo e noi vigileremo con attenzione e se un danno sarà arrecato, gli Enti competenti saranno chiamati a giudicare».

Tettoia in piazza

«La piazza è stata realizzata dall’Amministrazione Rosso/Nicoletta. - sottolineano i consiglieri di opposizione - Si intitolava Piazza della Vittoria, ma Borasio ha cambiato il nome in “Piazza Unità d’Italia”, denominazione importante, ma poco ortodosso e non è educato cambiare il nome ad un’opera realizzata da un’altra Amministrazione. Ora, Borasio sta costruendo una tettoia metallica con impianto fotovoltaico il cui sistema di accumulo di energia è fornito quale benefit da parte di un soggetto privato che realizza un campo fotovoltaico a Borgo Revel. La struttura trova collocazione sull’aiuola a ridosso di stradale Torino e servirà per lo svolgimento di manifestazioni, (come se non ci fosse il Salone Polifunzionale), con possibilità di chiusura con materiale plastico per la stagione fredda. Costo dell’opera: circa 175 mila euro. Assolutamente favorevoli agli impianti fotovoltaici (l’Amministrazione Giachello ne ha realizzati diversi). Ci chiediamo: com’è possibile immaginare la realizzazione di una struttura simile nella piazza che dà il “Benvenuto a Verolengo” ed è un bellissimo biglietto da visita per chi transita? Come è possibile distruggere l’aiuola con le piante donate come abbellimento dal Leo Club di Chivasso? Com’è possibile non avere cura di ciò che è bello per il paese? Ma questa tettoia perché non si realizza a nord della piazza con la stessa utilità, ma meno impattante oppure si ricerca una collocazione diversa? Se l’esigenza è rivolta al fotovoltaico perché non collocarlo in un altro posto? La produzione di energia è di circa 40 Kw di potenza da collegare alla rete pubblica, con un risparmio stimato in 10mila euro l’anno. E’ un importo di tutto rispetto, ma dipende che parametro viene usato come riferimento. Ricordiamoci che Borasio ha acquistato un albero di Natale da 12.500 euro e luminarie da 12 mila euro: quindi, il parametro è tutto relativo e la motivazione che ha mosso Borasio non è certamente dettata da un desiderio di morigeratezza come il risparmio energetico. È giusto e sacrosanto che si conosca la verità e si possa esprimere un proprio giudizio».

Seguici sui nostri canali