La moglie lo lascia per il suo migliore amico e lui esplode: «Ti scavo la fossa»

L'uomo di Brandizzo da tempo è tornato a vivere in Puglia. 

La moglie lo lascia per il suo migliore amico e lui esplode: «Ti scavo la fossa»
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La moglie lo lascia per il suo migliore amico e lui esplode: «Ti scavo la fossa». L'uomo di Brandizzo da tempo è tornato a vivere in Puglia.

La moglie lo lascia per il suo migliore amico

«Ti scavo la fossa. Tu mi hai rovinato la vita». Superare la fine di un amore non è mai semplice. Soprattutto quando la propria (ex) dolce metà decide di troncare il rapporto per intraprenderne immediatamente uno nuovo. Al danno, però, si aggiunge la beffa quando si viene lasciati per un carissimo amico.
Alla fine, un «doppio» tradimento. E’ la storia di Potito Paparella, 59enne originario della Puglia ma residente (all’epoca dei fatti) a Brandizzo. Nel 2013 incontra per la prima volta Luca, 64 anni, che si è appena trasferito nella cittadina. Tra i due nasce subito una forte amicizia che, però, viene bruscamente interrotta 3 anni dopo. Nel 2016, infatti, sua moglie decide di posare una pietra tombale sul loro matrimonio.

Il racconto

«Mi sono innamorata e gliel’ho detto subito», ha raccontato nella giornata di lunedì 10 giugno al giudice Antonio Borretta del Tribunale di Ivrea. Ma non finisce qui: perché il nuovo compagno della donna sarà proprio Luca, il caro amico del coniuge. Ovviamente l’uomo non prende benissimo la scelta della moglie. Ed esagera: nell’estate del 2016 avrebbe inviato ai due numerosi messaggi minatori, sms e whatsapp, che riportavano pesanti minacce di morte. Una reazione spropositata che gli è costata una querela e un processo con l’accusa di presunte minacce e presunte molestie telefoniche. Nel corso dell’udienza di lunedì, hanno raccontato la loro versione della vicenda proprio l’ex moglie e l’ex amico. Tuttavia, entrambi i testimoni hanno voluto precisare un aspetto: queste minacce non si sono mai trasformate in concreti gesti di violenza. Anzi, dopo qualche mese, l’uomo, difeso dall’avvocato Antonio Capone, ha deciso di tornare nel suo paese natale, in Puglia. La coppia ha confermato di non aver più avuto contatti con l’imputato e per questo motivo ha anche deciso di ritirare la loro querela.

Lunedì la sentenza

Cade così dal capo di imputazione dell’uomo l’accusa di minacce, procedibile a querela. Discorso diverso, invece, per l’accusa di molestie telefoniche, procedibili d’ufficio. Visto il comportamento tenuto dall’imputato e il racconto dei testimoni (il reato contestato sarebbe stato compiuto solo per un breve periodo, pochi mesi), il PM ha chiesto per Paparella la sola condanna al pagamento di un’ammenda del valore di 500 euro. La sentenza del giudice è attesa per lunedì 17 giugno.

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