IL CASO

La piscina dei vicini fa rumore: si affaccia dal balcone e... spara

Denunciato un pensionato di Cavagnolo. Le sue armi sequestrate dai Carabinieri

La piscina dei vicini fa rumore: si affaccia dal balcone e... spara
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Ci sono situazioni talmente surreali, fuori da ogni logica, che diventa difficile credere siano accadute davvero.
Questo è il caso di un episodio che, nelle prime settimane di agosto, ha avuto come teatro il centro di Cavagnolo, e nel dettaglio l’area compresa tra via Diaz e via Borlo, a pochi passi dal tratto urbano della «590» della Valle Cerrina.
Una zona densamente popolata, su cui insistono anche numerosi esercizi pubblici.

La piscina dei vicini fa rumore: si affaccia dal balcone e... spara

Stando ad una prima ricostruzione tutto ha inizio quando i continui cali di tensione che hanno interessato (e continuano a interessare) la Collina mandano in tilt la centralina che regola le pompe di una piscina fuori terra installata, nel giardino di casa, da una famiglia in cerca di refrigerio.

I blackout come «effetto collaterale» azzerano la centralina del timer che, invece di far partire il sistema di pulizia nel pomeriggio, lo attiva allo scoccare della mezzanotte. Tutte le sere, o quasi, dato che non passa giorno senza che a Cavagnolo si verifichino interruzioni di corrente.

Ed è a questo punto, in una caldissima notte di agosto, che entra in scena il secondo protagonista di questa storia, un pensionato (molto noto in paese) le cui finestre si affacciano proprio sulla piscina.
Forse ha il sonno leggero, o forse il rumore delle pompe è davvero insopportabile, sta di fatto che dopo cinque o sei giorni di «sopportazione» l’uomo imbraccia il fucile, si affaccia alla finestra e nel cuore della notte spara in direzione della piscina, in quel momento fortunatamente vuota.

Al mattino, i proprietari di casa non possono fare a meno di notare la rosa di pallini sulla parete in acciaio della piscina.

La denuncia

Passo successivo la corsa in caserma, con l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Cavagnolo coordinati dal Maresciallo Alessio Guzzon.

Capita la gravità della situazione (una fucilata non può certo passare in secondo piano, soprattutto in pieno centro e in una realtà in cui le voci corrono in fretta) i militari si mettono subito al lavoro e bussano alla porta del vicino, dalla cui proprietà sembra essere partita (analizzando la possibile traiettoria) la fucilata.

L’uomo, che dopo un primo tentennamento ammette le proprie responsabilità, viene quindi denunciato per danneggiamento (articolo 635 del Codice Penale) e per la violazione dell’articolo 38 del TULPS (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) in quanto trovato in possesso di armi non regolarmente denunciate. Il colpo che ha danneggiato la piscina, invece, sarebbe stato esploso da un fucile da caccia posseduto in modo legittimo.

Inutile dire che tutte le armi in suo possesso sono state poste sotto sequestro, mentre il fascicolo è in mano alla Procura di Ivrea.

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