La protesta del don: «Parroci, ribelliamoci. Nessuno tocchi Crocifissi e campane»

Dopo quello che è successo a Cigliano.

La protesta del don: «Parroci, ribelliamoci. Nessuno tocchi Crocifissi e campane»
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La protesta di don Gino Casardi di Rondissone: «Parroci, ribelliamoci. Nessuno tocchi Crocifissi e campane». Chiede a tutti di intervenire in difesa dei simboli del cristianesimo.

La protesta del don

«Ma quanta paura ha la gente del Crocifisso e delle Campane?». Don Gino Casardi, parroco di Rondissone e celebrante anche a Busignetto e Casabianca (frazioni di Verolengo) e Borgoregio (località di Torrazza), infatti non accetta le reazioni della popolazione del circondario dove non si vuole più il Crocifisso o il suono delle Campane. L’ultimo caso quello di Cigliano dove una petizione chiede di fermare il rintocco delle campane della Torre Civica.

«Parroci, ribelliamoci. Nessuno tocchi Crocifissi e campane»

«Siate più credenti e non parolai e cercate il rispetto delle Campane e del Crocifisso - tuona don Gino - Invito tutti noi parroci, ma anche i parrocchiani a ribellarsi di fronte a queste richieste. Rispettate i valori. Chi tocca campane o Crocifissi e come se risvegliasse Caino. Nelle case private, nelle scuole, nelle case di riposo. E ancora negli uffici, banchi e dove possibile mettiamo i crocifissi. E perché no, anche agli ingressi dei paesi perché questa è la nostra cultura, noi siamo credenti. Cari amici, noi abbiamo problemi più gravi. Dobbiamo ribellarci ai tumori che uccidono tante persone, e molti bambini. Ai danni ambientali. Dobbiamo gridare più forte della guerra e, insieme al nostro grido, fare suonare le campane così da invitare gli increduli e i miscredenti a ritornare dal Padre e chiedere perdono perché non si è degni di essere suoi figli. Allora il Padre farà festa e suoneranno le Campane a festa. Noi non possiamo in alcun modo accettare che qualcuno fermi le nostre Campane simbolo del paese e della fede cristiana».

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A Rondissone torneranno a suonare

E don Gino poi annuncia: «E’ vero, io ho dovuto fermare le campane della chiesa della Madonna delle Grazie ma per un problema tecnico. Appena potrò risuoneranno, e loro faranno ancor meglio di prima».
Insomma il sacerdote di Rondissone non fa sconti a nessuno. Anzi, punta il dito contro chi vuole cancellare i simboli di fede cristiana dalla nostra cultura e dai nostri paesi. Lui che, in ogni momento di festa oppure di funzione religiosa in occasione di un rosario suona le splendide campane dalla Torre civica che sorge vicino alla chiesa parrocchiale.

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