L’addio a Franco, grande giocatore di bocce con la passione per le feste
Ponzin si è spento nel tardo pomeriggio di domenica scorsa, dopo aver lottato contro il virus.
E’ il tardo pomeriggio di domenica scorsa quando a Verolengo arriva la notizia della morte di Franco Ponzin, vinto da virus Covid19 dopo aver lottato per settimane, all’età di 57 anni.
L'addio a Franco Ponzin
Una notizia che ha lasciato il Chivassese e Vercellese sotto choc perché Franco era molto conosciuto nel territorio, era apprezzato da tutti per il suo grande spirito d’iniziativa e di collaborazione. Franco, infatti, era impiegato all’Ethos Energy Italia di Torino. Come raccontano i colleghi un uomo dedito al lavoro, il primo ad entrare, l’ultimo ad uscire. Per le sue grandi capacità e competenze, infatti, era molto apprezzato.
E così lo era anche nel mondo dell’associazionismo, realtà che l’ha visto presente in molti eventi.
Da sempre, infatti, ha dimostrato le sue grande capacità. Da giovane con la moglie Rosanna Furian ha gestito la Polisportiva che sorgeva vicino ai campi da calcio. Poi la scelta di lasciare sino a quando, pochi anni fa, è tornato a gestirlo insieme al figlio Matteo. Con loro sempre presente Rosanna, molto brava nel gestire la cucina. Franco, invece, era un asso nell’organizzazione del servizio bar e annessi.
Capacità che ha dimostrato anche nei dieci anni circa di presenza nel gruppo parrocchiale Arcobaleno: lui, infatti, gestiva il bar durante la festa patronale di Sant’Anna, grazie a lui la manifestazione ludica si è rivoluzionata ottenendo un grande successo. Ma Franco era presente anche durante i lavori che negli anni sono stati svolti nei locali del gruppo parrocchiale, lavori anche importanti.
Era veramente molto conosciuto anche per la sua passione per le bocce. Una passione che ha ereditato dal nonno e dal papà e che l’ha portato anche a disputare una finale nazionale che sfortunatamente aveva perso. Ha giocato su tantissimi campi, da quelli del circondario a tantissimi altri della Regione Piemonte e non solo. Tanti sono i trofei che ha conquistato, che era fiero di mostrare. Era un vero campione che nessuno potrà mai dimenticare in questo modo.
I ricordi
A ricordarlo gli amici del gruppo Arcobaleno che raccontano: «Ciao Franco, anche se da tempo le nostre strade si erano separate, oggi il nostro Arcobaleno perde un po’ del suo colore perché tu sei stato un pezzo di storia del nostro Gruppo. Quanti progetti e idee pensate insieme e che poi sono diventate realtà, quanti giri in macchina, quanto impegno, quanta fatica ma anche tantissima allegria e momenti felici. Eri sempre il primo ad arrivare e l'ultimo ad andare via. Umile e sincero sei stato parte di noi per tantissimi anni senza mai tirarti indietro in nessuna occasione. Impossibile pensare che tutto questo non ci sia più. Possiamo solamente immaginare che Dio abbia visto tutte queste tue opere buone e nel suo disegno divino abbia voluto avere con sé un lavoratore instancabile e un ottimo organizzatore. Stringiamo in un forte abbraccio tua moglie Rosanna e i tuoi adorati figli Alice e Matteo. Adesso vogliamo solamente dirti arrivederci e salutarti nella speranza di rivederci un giorno per tornare a fare festa insieme come solo noi sapevamo fare. Ciao Frenk».
«Abbiamo giocato insieme molte volte - ricorda Marco Destro, responsabile Enac della Regione Piemonte per il settore bocciofila - Al di là della passione per le bocce che ci accomunava, ricordo Franco con molto piacere perchè era una persona speciale, sapeva farsi voler bene da tutti e nel gruppo delle bocce sono molte le testimonianze di affetto nei suoi confronti. Aveva preso un mano “La Cascinetta” e lo stava tirando su molto bene infatti è frequentato da molte persone. La scomparsa di Franco è una perdita davvero grande...».
A ricordarlo anche Franco Gastaldo: «Ci sono momenti nella vita che non vorresti arrivassero mai, sono quelli più difficili da accettare perché la speranza che avevi alimentato nel cuore si perde per lasciare spazio ai ricordi. I ricordi sono proprio quelli che ti parlano di un’amicizia, di una stima per una persona che è sempre stata per gli altri un esempio di gentilezza e cortesia, che aveva nella famiglia, nelle amicizie, nelle bocce sua grande passione, il segno della sua personalità. Ricordo il nostro ultimo incontro alla Tola, mi venne incontro e mi disse Franco “Ti ringrazio per il ricordo del compianto Italo Ottaviani, mio grande amico”. Questo era Franco Ponzin. Oggi che il male lo ha sconfitto lasciando in tutti un grande vuoto, emerge la figura di un uomo veramente buono. Il campo da bocce di Borgo Revel attendono la sua cura, gli amici aspettano una partita ma oggi di lui verrà solo l’immagine di un caro ricordo».
Il funerale
Con la sua scomparsa Franco lascia un grande vuoto nella vita della moglie Rosanna, dei figli Alice con Andrea, Matteo, il papà Giuseppe, la sorella con Francesca e Michele Cillo.
Il funerale sarà celebrato mercoledì 5 maggio alle 15 nella chiesa parrocchiale di Sant’Anna a Verolengo.