L'addio a Giuliano Minelli, era il «sindaco di Arborea»

L'addio a Giuliano Minelli, era il «sindaco di Arborea»
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Tutti lo conoscevano come il «Sindaco di Arborea» perché, nonostante non fosse nato in questa bella frazione agricola, era diventato uno dei pilastri portando avanti le tradizioni e le attività.

L'addio a Giuliano Minelli

Giuliano Minelli, decano della famiglia Minelli, si è spento all’età di 87 anni lasciando un grande vuoto nella comunità che proprio domenica mattina (25 giugno), in occasione della Camminata di Sant’Eurosia, l’ha voluto ricordare. Il Crab (Circolo ricreativo Arborea Benne), infatti, ha voluto omaggiarlo di questo momento perché anche a lui si deve la nascita del sodalizio che ha guidato per oltre sedici anni. «E’ stato un grande presidente - ha ricordato Maurizio Boccone a nome di tutto il gruppo - che ha portato avanti le tradizioni del paese, dalla fagiolata alle tante cene a tema che con gli anni hanno sempre registrato più presenze. Tante, infatti, le costinate indimenticabili. Noi lo ricorderemo sempre con molta dedizione e per tutto ciò che ci ha lasciato».

«La sua più grande passione era il Crab - ricorda il nipote Roberto Cattozzi - E’ stato presidente per moltissimi anni e tutto ciò che oggi la nostra associazione ha lo deve a lui, perché negli anni ha acquistato e lasciato tutta la strumentazione. Lui ha sempre creduto nel nostro circolo, ha sempre lavorato affinchè questo circolo rimanesse vivo e attivo».

La sua storia

Come detto, Giuliano non era originario di Arborea bensì arrivava da Ghedi, un comune in provincia di Brescia in Lombardia. Negli Anni Cinquanta, per motivi di lavoro, la famiglia si è trasferita in Piemonte, prima nel Cuneese, poi ad Arborea a Cascina Duca ed infine nell’abitazione dove ha vissuto sino all’ultimo.

Giuliano era molto conosciuto anche nei dintorni, aveva lavorato per moltissimi anni all’impianto Enea di Saluggia. Poi, con l’arrivo della pensione, si era dedicato alle sue passioni e alla famiglia. Ama rimanere informato, leggeva ogni giorno Repubblica. Era facile incontrarlo al bar, a prendere il caffè: con lui si poteva chiacchierare, scambiare le proprie opinioni perchè lui, appunto, per tutti era il sindaco di Arborea.

Un uomo che ha lasciato un’impronta speciale nel cuore di tutti.

Con la sua dipartita lascia un grande vuoto nella vita della moglie Rita, delle figlie Debora, Miriam con Giorgio e dell’adorata nipote Carlotta, della sorella Emilia e dei figliocci Cesarina e Sergio.

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