L’addio a Salvatore Cacace, la città perde un caro amico
Scomparso a 67 anni dopo aver lottato contro il male, è stato una colonna della Sezione Arbitri di Chivasso

Arbitro, musicista, amico. Non basterebbero intere pagine di giornale per ricordare Salvatore Cacace, 67 anni, scomparso lunedì 10 marzo in seguito ad una malattia contro cui ha lottato con tutte le sue forze.
L’addio a Salvatore Cacace
«Te ne sei andato poco fa - lo ricorda l’assessore alla cultura Gianluca Vitale, suo amico da sempre - in una mattina di marzo dopo una notte di pioggia... In punta di piedi con la tue solite grandi dignità e discrezione. Le mie lacrime per te sono gocce di bei ricordi amico e compagno di viaggi e di avventure. Anche nel mio ruolo di assessore ho voluto che stessimo insieme e tu sei stato prezioso come membro del mio staff. Quanti spettacoli e quante suonate insieme con le nostre chitarre. Questo mese di marzo non sarà più lo stesso amico mio, la primavera avrà colori e profumi diversi senza te.
Che la terra ti sia lieve fratello caro... Ma tanto la fine non potrà separarci... Fin quando esisterò il tuo ricordo sarà vivo con me».
Il ricordo dell’Associazione Italiana Arbitri
Dalla sezione di Chivasso dell’Associazione Italiana Arbitri, di cui era vice presidente, è subito arrivato il messaggio di cordoglio istituzionale, mentre Pippo Romano ha ricordato quanto Salvatore abbia fatto per la città: «Oggi un altro amico ci ha lasciato, e con lui muore un pezzo di me.
Con Salvatore abbiamo fatto tante cose insieme, è stato un fratello, una spalla sia nella musica che nella vita. Le nostre famiglie e i nostri figli sono cresciuti insieme e a loro abbiamo trasmesso la passione per la musica. Come persona è stato sempre disponibile con tutti, anche se lo aveva appena conosciuto. È stato un pilastro importante per l'associazione Arbitri di Chivasso, Presidente, e poi instancabile organizzatore. Grazie a lui ho visto posti che da solo non avrei mai visto. Ci mancherai e mancherà la tua disponibilità».
Commoventi, poi, le parole di Rossano Vitale: «Avrei dovuto saperlo che quella sarebbe stata l'ultima volta che ti avrei visto. Nel luogo dove tu per la prima volta hai visto me su un campo di calcio, io ho visto te per l'ultima, mentre in campo c'era mio figlio, a fare la stessa cosa. Se lo avessi saputo ti avrei abbracciato più forte... Arrivederci amico mio... Certe persone dovrebbero essere eterne, non dovrebbero morire mai».
Salvatore Cacace lascia la moglie Maria, i figli Alessandro con Valentina e Simone con Roberta, e l’adorato nipote.
I suoi funerali sono stati celebrati giovedì 13 marzo, alle 10.30, nel Duomo di Chivasso.