TORRAZZA PIEMONTE

L’addio agli occhi azzurri della Penna Nera Bonisolo

Un grande amante della montagna e della natura

L’addio agli occhi azzurri della Penna Nera Bonisolo
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I suoi occhi azzurro cielo, le sue grandi mani e la sua tuta da lavoro: questi i segni indelebili di un uomo che lascia un grande vuoto. Torrazza Piemonte, ma anche il Vercellese, specialmente Livorno Ferraris dove ha abitato da giovanissimo, piangono Valeriano Bonisolo.

L’addio agli occhi azzurri della Penna Nera Bonisolo

I suoi occhi azzurro cielo, le sue grandi mani e la sua tuta da lavoro: questi i segni indelebili di un uomo che lascia un grande vuoto. Torrazza Piemonte, ma anche il Vercellese, specialmente Livorno Ferraris dove ha abitato da giovanissimo, piangono Valeriano Bonisolo. Alpino dal cuore grande, era sempre in pista per aiutare la comunità. Nessuno lo ha mai sentito dire un no, per lui tutto si poteva fare.

Il ricordo

«Papà aveva degli occhi azzurri stupendi, era una persona buona, sempre pronta ad aiutare chiunque – racconta la figlia Adriana – Papà, ogni cosa che si rompeva non diceva mai che non si poteva sistemare. Lui era sempre pronto a provarci. Non si tirava mai indietro.
Ricordo quando con i suoi Alpini di Torrazza ha ristrutturato la loro sede, aveva fatto molti lavori affinché potesse diventare com’è ora. Lui sapeva fare tutto, era un muratore, un piastrellista. Faceva qualunque cosa ci fosse da fare. Se c’era da sistemare, mettere apposto, tirare su un muro o buttarlo giù, lui c’era sempre e lo faceva. Con le Penne Nere, poi, ha partecipato a moltissime gite, montato capannoni».

L'amore per la natura

Valeriano era un uomo che amava la natura, amava la sua campagna dove viveva. I boschi, era la sua seconda casa. Quei boschi dove andava a passeggiare, dove portava i suoi cani di caccia.
Le sue passioni era proprio la caccia e la pesca. E poi la raccolta dei funghi in montagna. E proprio in montagna aveva la sua seconda casa.

«La famiglia di mio papà era numerosa, erano sei figli – racconta ancora Adriana – Sono arrivati a Livorno Ferraris dal Veneto quando erano piccoli. Ha vissuto a Livorno per molti anni, poi si sono trasferiti a Borgoregio dove papà ha conosciuto mia mamma. Si sono sposati 58 anni fa, papà aveva 27 anni, mamma solo 16. Hanno trascorso gli ultimi 58 anni sempre insieme.
È stato un grande papà. Non ci ha mai lasciate sole nemmeno tutte le volte che noi gli abbiamo provocato qualche dolore, delusione. Era un nonno eccezionale, era anche diventato bis nonno di due pronipoti. Tutti i nipoti lo adoravano perché era tenerissimo con loro, non severo come lo era stato con me e mia sorella.
In questi giorni ci siamo resi conto di quanto fosse ben voluto, abbiamo ricevuto tanto affetto».

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