L’addio al sindaco che c’era in ogni momento per le sue comunità
Desiderio Scavarda ha ricoperto questo ruolo con grande impegno: fu il primo della sinistra locale a governare
Il sindaco. Desiderio Scavarda, conosciuto come Derino, nonostante da anni ormai non fosse più un amministratore comunale, né di Cigliano né di Villareggia, per tutti è rimasto il sindaco. Per decenni, infatti, ha guidato la macchina pubblica e, come ricordano a Villareggia, fu il loro primo sindaco di sinistra dopo gli anni di governo indiscusso della Democrazia Cristiana.
L’addio al sindaco che c’era in ogni momento per le sue comunità
Un uomo che ha governato in mezzo alla sua gente, sempre pronto ad ascoltare e cercare risposte concrete. Che ha combattuto per gli abitanti, una delle sue ultime battaglie fu proprio quella per la scuola dell’infanzia «Ortensia Marengo», quando firmò anche lui la lettera, insieme ad altri cinque ex sindaci, per metter fine alla Giunta Marchetti. Ma Scavarda prese parte anche a momenti di gioia come il 25ennale della Pro Loco.
I tanti ricorsi
Ma tanti, tantissimi sono i ricordi che le due comunità conserveranno per sempre di Derino come quello del sindaco di Cigliano Giorgio Testore: «Caro Derino, siamo qui intorno a te con il cuore pieno di tristezza. Essere sindaco a Cigliano significa semplicemente essere al servizio del paese, “uno che c’è sempre” dicevano di te i ciglianesi ed è probabilmente uno dei più bei complimenti rivolti ad un sindaco di Cigliano. Si Derino tu c’eri sempre per tutti! Per chi aveva bisogno, per chi era senza lavoro, per chi aveva un problema, per chi voleva creare qualcosa c’eri sempre per tutti, con la tua conoscenza del paese e con quella capacita’ tutta tua di far muovere la macchina comunale agendo sui suoi interpreti e sui meccanismi più umili e dunque più preziosi. La tua visione del futuro e la tua capacità di variare le prospettive hanno permesso lo sviluppo ed il progresso delle comunità in cui sei stato sindaco ed amministratore. Ricordo che una volta nel corso di una nostra chiacchierata mi dicesti: "Giorgio da un problema dobbiamo avere la capacità di creare una opportunità per la nostra comunità". Ecco Derino, il fatto che raramente pronunciavi la parola “io” e quasi con pudore, è stato un tratto distintivo che ti ha accompagnato in tutta la tua vita amministrativa. Sei stato un uomo del “noi”, quel “noi” che vince sull’io. Le tue capacità, le tue doti morali, il tuo senso del dovere istituzionale ed il tuo alto valore del senso civico sono state e lo sono ancora esempio e guida non solo per tutti noi amministratori comunali ma per tutta la nostra cittadinanza. Grazie Derino per quello che hai fatto per i nostri paesi. Grazie per la lezione di dignità e coraggio che la tua vita continuerà a dare a tutti noi! Grazie perchè il tuo ricordo non smetterà mai di insegnarci ad “Amare Cigliano”. Tu sei stato la dimostrazione di quanto si riesce a fare mossi da un vero ed effettivo amore sia per la comunità ciglianese che per quella villareggese».
Parole di elogio anche da parte del sindaco di Villareggia, Fabrizio Salono: «Derino è stato amministratore di Villareggia per 25 anni di cui 20 anni da sindaco. Ho avuto la fortuna di conoscerlo sia come sindaco, sia a livello professionale e mi ha sempre trasmesso fiducia. Era un fiume in piena, uomo determinato, carismatico, lungimirante, con tante idee ed altrettante soluzioni in caso di necessità. Dal 1975 al 1995 è riuscito a trasformare Villareggia e le sue frazioni, migliorando la viabilità, l’acquedotto, la fognatura, l’illuminazione pubblica, l’area sportiva, le scuole, il cimitero, abbellendo e costruendo piazze che ancora oggi sono invidiate da tutti. Quello che ha fatto per Villareggia è stato incredibile, le sue scelte sono state molto
lungimiranti per il futuro del nostro paese, grazie da parte di tutta la comunità».
L'ultimo saluto
Il funerale è stato celebrato martedì 5 novembre a Cigliano dopodiché la salma ha ricevuto una benedizione nella chiesa di Villareggia e poi è stata tumulata nel cimitero canavesano.
Derino lascia la moglie Anna, le figlie Claudia ed Elena, i generi Sergio e Ivan, gli adorati nipoti Gianluca, Alessandro, Jacopo e Massimiliano, la sorella Gianna con Enrico, la cognata Emma.