L’addio all’ex-direttore di scena di teatro stroncato da un infarto
Aveva lavorato con i maggiori esponenti di questo settore, da Gassman a Proietti.
L’improvvisa scomparsa di Ugo Vecchiato, ex-direttore di scena di teatro, ha gettato le figlie Valentina con Marco e il piccolo Giorgio, Martina con Emiliano, Daniela e i suoi amici in un profondo sconforto.
Addio all'ex-direttore di scena di teatro
Domenica scorsa Ugo è caduto mentre si trovava nella sua abitazione di Castagneto Po in via Roma.
E’ stato un tonfo così forte da aver fatto tintinnare i bicchieri della gelateria sottostante.
E proprio dalla gelateria che è partita la chiamata verso il cellulare di Ugo.
Lui ha risposto che non si sentiva bene e così è partita la macchina dei soccorsi. Sul posto giunti i vigili del fuoco che hanno forzato una finestra per introdursi in casa e il 118 con il soccorso avanzato. A nulla sono valsi i tentativi di rianimare Ugo perché lui poco dopo è deceduto d’infarto.
Ugo era veronese, ma si era trasferito con la sua famiglia a Chivasso ed è qui che ha frequentato la scuola sino a quella superiore di secondo grado.
I funerali si sono svolti martedì 20 aprile nella chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo a Castagneto Po.
Ugo Vecchiato era stato direttore di scena di teatro e aveva lavorato con i maggiori esponenti di questo settore, da Gassman a Proietti, per citarne solo alcuni.
Il ricordo degli amici
Renato Cigliuti
«Io e Ugo eravamo molto spesso insieme - afferma Renato Cigliuti - era un carissimo amico. Una persona eccezionale, piacevole e un grande professionista. Era un uomo di una cultura incredibile, casa sua conta una quantità incredibile di libri.
Con lui ho viaggiato molto e mi ha fatto conoscere molte persone del mondo del teatro. Continuava a fare progetti per la vita, non si fermava mai.
Condividevamo la stessa visione della vita. In Collina aveva molti amici come Livio Viano, Gianni Brusasca e Gianfranco Morandi. Ugo mi mancherà davvero molto, vivevamo entrambi da soli quindi trascorrevamo molto tempo insieme».
Livio Viano
«La nostra amicizia dura da tutta la vita - esordisce Livio Viano - ci siamo conosciuti in prima media e poi la nostra vita si è anche incrociata dal punto di vista professionale. Nei primi anni infatti ho lavorato con lui.
Anche a Roma con «La bisbetica domata» e poi tanti altri spettacoli. Parliamo di anni in cui si facevano anche 200 repliche degli spettacoli. Arrivò per lui una grande proposta professionale e qui visse una straordinaria esperienza lavorativa con «Gatta Cenerentola».
Facemmo insieme anche spettacoli per ragazzi e ci ritrovammo con “La Tempesta” di Shakespeare nel 1995.
Lui per me è stato un fratello, è stato parte della famiglia, legato ai miei familiari e a mio nipote Marco di cui è stato maestro.
Marco ha lavorato molti anni con Ugo in veste di macchinista.
Nel mondo del teatro si crea una grande famiglia dove però tecnici e attori risultano sempre divisi proprio per i tempi e il modo di vivere il lavoro, ma a Ugo va il merito di aver cercato di mettere insieme queste due figure.
Ugo è sempre stato legato a due città: Napoli e Palermo. A Napoli lavorò con il maestro De Simone con la “Gatta Cenerentola”, uno straordinario lavoro che ha segnato un passo importante nella sua vita professionale. In questa città ha stretto molti legami di amicizia.
A Palermo ha lavorato nel teatro Massimo, il più grande teatro lirico. In queste due città ha lasciato il segno e mi ha trasmesso l’amore per la città di Napoli infatti, in ogni mia stagione teatrale, ho sempre in calendario almeno due spettacoli.
A Ugo va il merito di avermi fatto conoscere Napoli e di aver trasmesso l’amore per questa città dove ho conosciuto tanti amici e personaggi del mondo del teatro».