CRESCENTINO

Lettera anonima all’ex assessore

Salvatore Sellaro ha presentato un esposto ai carabinieri.

Lettera anonima all’ex assessore
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E’ giovedì 19 novembre 2020 quando nella casa di frazione Santa Maria di Crescentino, Salvatore Sellaro riceve una lettera anonima.

Lettera anonima all’ex assessore

E’ giovedì 19 novembre 2020 quando nella casa di frazione Santa Maria di Crescentino, Salvatore Sellaro riceve una lettera anonima. La apre e vede che ci sono parole di disprezzo nei suoi confronti. Parole che qualcuno ha scritto dopo aver letto le sue dichiarazioni, rilasciate proprio alla nostra testata giornalistica, riguardante la sua opinione sulla seconda ondata di pandemia a Crescentino. Sellaro, infatti, sosteneva che l’aumento di continui casi di positività in città era dettata dalla scelta di organizzare manifestazioni ed eventi nel corso dell’estate.

La denuncia

Ma Sellaro di fronte a questo scritto non è rimasto inerente. E così venerdì pomeriggio (20 novembre) si è presentato alla locale stazione dei carabinieri dove ha presentato il suo esposto nel quale riporta: «All’interno della lettera vi era custodito un foglietto dattiloscritto nelle due facciate dove venivo più volte offeso in merito ad un articolo per le mie dichiarazioni. Non sono sicuro di chi possa esser stato, ma dagli Anni Novanta ho sempre bazzicato nella sfera politica del Comune di Crescentino, quindi qualcuno che la pensi diversamente da me ci potrà pure essere».

Le parole dell'ex assessore

Sellaro vuole però denunciare pubblicamente quanto accaduto: «Da mezzo secolo sono partito dalla Calabria per venire in Piemonte. A 15 anni sono arrivato con una valigia di cartone e 8 fratelli, senza padre. Io ho camminato sempre con la schiena dritta. E mi sono sempre assunto le mie responsabilità. Ci ho sempre messo la faccia. Quando si riceve una lettera anonima, è la strategia di un vigliacco. Io avevo detto quelle cose perché ci sono più di 90 persone infette e Crescentino ha la più alta mortalità della provincia di Vercelli: l'attacchino di Crescentino affigge due o tre manifesti al giorno. Io ripeto che in una fase del genere, dove ci sono tanti infetti e dottori che non ce la fanno più, parlare di feste è insensata. Soprattutto perché in altri paesi non le hanno fatte. Senza parlare della situazione economica, a gennaio si parla di disoccupazione in aumento. Questo signore lo invito, visto che ha il mio indirizzo e la lettera è partita da Crescentino, che si atteggia da virologo ad uscire dall'ombra, dalla clandestinità. Gli do il mio numero di telefono (351/7829320) così mi può chiamare in qualsiasi momento. Sono disponibile per un confronto democratico, perché io lo so. La cosa che mi da più fastidio è la vigliaccheria, perché si parte dagli insulti e si finisce poi con le minacce. Se la prende con me e con gli extra comunitari, ma non con il Comune di Crescentino... perché? Io non sono mai stato comunista, io sono una persona libera. Anni e anni fa ero di Democrazia proletaria, poi dei Verdi. Ho sempre combattuto per i miei ideali tra cui mi sono sempre opposto ai tagli alla sanità. Questa persona durante le mie battaglie dov’era?».

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