Liberaidee: per i piemontesi la mafia non è un pericolo sociale

Secondo il 77,6 % degli intervistati non rappresenterebbe un fenomeno socialmente pericoloso.

Liberaidee: per i piemontesi la mafia non è un pericolo sociale
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Liberaidee: per i piemontesi la mafia non è un pericolo sociale. Secondo il 77,6 % degli intervistati dall'associazione la mafia non rappresenterebbe un fenomeno socialmente pericoloso sul territorio.

La mafia non è un pericolo sociale

Secondo i piemontesi la mafia non rappresenta un fenomeno socialmente pericoloso sul territorio. A pensarla così, il 77,6 % degli intervistati che, nei due anni di ricerca portata avanti da Libera, hanno fornito il loro punto di vista in merito alla percezione delle organizzazioni criminali radicate in Piemonte. I dati sono stati illustra questa mattina, martedì 15 gennaio, presso il Campus Einaudi dell’Università degli Studi di Torino.

Il lavoro

"Liberaidee" è il dossier nato dalla ricerca cominciata due anni fa, nel 2016. L'obiettivo dei ricercatori dell'Università degli Studi di Torino e di Libera era quello di ricavare un quadro preciso sulla percezione e la presenza di mafie e corruzione. Il percorso si è sviluppato attraverso incontri, questionari, interviste e approfondimenti che hanno permesso di realizzare un dossier sulla situazione in Piemonte. Ma la ricerca si è spinta oltre i confini regionali e ha coinvolto tutta Italia e non solo.

I numeri della ricerca

Sono 2.137 i questionari analizzati, pari al 20,7 % del campione nazionale. Un campione molto variegato che ha coinvolto studenti e lavoratori, donne e uomini, oltre a interviste ad associazioni datoriali di categoria. Un terzo degli intervistati ritiene le mafie come un fenomeno socialmente pericoloso e secondo il 33% la mafia sul territorio ricopre solo un ruolo marginale. Infine, la percezione della corruzione in Piemonte riguarda appena il 12% degli intervistati che lo ritiene come un piaga “molto diffusa”, su una media nazionale che sfiora il 26%.

La presentazione

A illustrare i dati, questa mattina presso il Campus Einaudi, Francesca Rispoli, Rocco Sciarrone e Maria Josè Fava. Ospite dell’incontro organizzato da Libera, il presidente onorario Gian Carlo Caselli. Presenti anche rappresentati delle forze dell'ordine.
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