CRESCENTINO

L’ultimo saluto a Carlo Moletto, per anni il volto dell’A&O

La città di Crescentino, piange, in giorni che dovrebbero esser di festa, Carlo Moletto.

L’ultimo saluto a Carlo Moletto, per anni il volto dell’A&O
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La città di Crescentino, piange, in giorni che dovrebbero esser di festa, Carlo Moletto.

L’ultimo saluto a Carlo Moletto

Un uomo che ha dedicato il suo tempo libero a Crescentino, il paese che lo ha adottato e dove ha fatto crescere la sua famiglia.
Carlo, infatti, era nato a Verrua Savoia il 31 marzo 1944 da una famiglia contadina che viveva nella borgata Siberia. E lì ha trascorso la sua vita fino agli Anni Ottanta. Carlo, però, aveva frequentato le scuole elementari e l’avviamento nella vicina Crescentino. Un bimbo e poi un uomo con un’intelligenza fervida, è sempre stata una persona molto curiosa.

Per anni il volto dell’A&O

«Papà era appassionato di motori, auto e moto. Ha lavorato come meccanico dal cognato Francesco Ferrero a Crescentino per molto tempo. - racconta la figlia Donatella - Poi ha conosciuto la mia mamma nel bar di Crescentino, il Pericolo. Si sono sposati nel 1969 e comincia così a lavorare con la famiglia di mamma nel supermercato A&O di corso Roma fino al 1986».
Dal loro matrimonio nasce Donatella, era il 1972. Carlo e la sua famiglia si trasferiscono a Casale Monferrato dove avvia una nuova attività di successo con la moglie, sempre un negozio di salumi e formaggi.

Un cuore granata

«A parte i motori, papà era un cuore granata appassionato e fu socio al Torino club di Crescentino, - racconta ancora la figlia - Sempre attivo con il rione lBec nei carnevali Anni ‘80 e ‘90, adorava portarmi a sciare ed era un mago nel fai da te, trovava sempre qualche lavoretto da fare. Nel 2019 viene colpito dall’Alzheimer e, dopo la scomparsa della mamma, entra in casa di riposo a Balzola dove attualmente lavoro anche io».

Carlo è stato un marito, un papà ma soprattutto un nonno straordinario per il suo Luca di soli 10 anni.

E tra i tanti che lo ricordano c’è Adriano Matta: «Facevamo sempre la fagiolata nel cortile del suo A&O».

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