L’ultimo saluto al volontario amante dei fiori

Non era solo l’autista di Vita Tre. Gianfranco Debernardi era un volontario tutto fare che lo si poteva trovare a servire ai tavoli durante i banchetti oppure alla tombola pomeridiana.

L’ultimo saluto al volontario

Non era solo l’autista di Vita Tre. Gianfranco Debernardi era un volontario tutto fare che lo si poteva trovare a servire ai tavoli durante i banchetti oppure alla tombola pomeridiana. Non si tirava indietro davanti a nulla. Quello che c’era da fare lo faceva perché Vita Tre era come una casa per lui. Senza dimenticare la sua presenza fissa tra le fila degli attori della compagnia Scacciapensieri, a cui teneva tantissimo.
Debernardi era una persona molto legata al suo paese, Saluggia, dove tutti lo conoscevano per la sua cordialità e generosità.

Amava i fiori

«Il suo hobby era l'orto – racconta la figlioccia Lara - I fiori gli piacevano tantissimo e amava anche molto cucinare. Gli piaceva mangiare tutti insieme. Padrino non saltava un telegiornale».

Tra Gianfranco e Lara c’era un rapporto bellissimo: «Diciamo che al giorno d'oggi la gente pensa che (come molto spesso accade alla fine) il rapporto tra un padrino e una figlioccia non sia così unito, si pensa quasi a un legame che si va a perdere poi. Invece io con mio padrino sono stata sempre molto unita e attaccata, l'ho sempre chiamato Padrino da quando sono nata. Quando ero piccola mi ricordo che era presente fisicamente, scuola e sport. Mi seguiva molto, era tanto paziente. Poi crescendo è sempre rimasto padrino anche se per i vari impegni non ci vedevamo sempre. Ma quando lui aveva bisogno, e non solo, ci sono sempre stata e viceversa. Natale compleanni, Pasqua: lui era sempre pronto a portare qualcosa da mangiare a divertirsi con noi. Padrino era di cuore, anima meravigliosa e terribilmente testardo fino all'ultimo».

«Una persona di cuore, veramente molto speciale - ricordano gli amici - Lo porteremo per sempre nel nostro cuore, ricordando i momenti allegri trascorsi insieme».