«Mancano i medici al Pronto di Ciriè»: esplode il caos in chirurgia a Chivasso
Sindacati sul piede di guerra, ma l’Asl getta acqua sul fuoco: «Rimodulazione delle attività».
La carenza di medici al Pronto Soccorso di Ciriè rischia di creare problemi anche all’ospedale di Chivasso.
Carenza di medici
Questo, in estrema sintesi, il caso nato intorno al documento che (come da noi anticipato la scorsa settimana) nella giornata del 28 giugno il neo direttore sanitario dell’AslTo4, Gloria Chiozza, ha inviato al direttore del Dipartimento chirurgico Libero Tubino e al direttore della SC Mecau Paolo Franzese. Oggetto, la copertura problemi di personale al DEA di Ciriè.
«Persistendo l’impossibilità di garantire la copertura della linea chirurgica del DEA di Ciriè, si richiede di procedere, per i mesi di luglio e agosto, in attesa di altre opzioni che si stanno ricercando ed analizzando, ad una rimodulazione delle attività di competenza del dipartimento chirurgico, che consenta di garantire la continuità del servizio del DEA di Ciriè». Si chiede la collaborazione dei chirurghi, «Diversamente la direzione del dipartimento dovrà procedere con ordini di servizio. Il piano di copertura dei turni dovrà essere trasmesso a Franzese entro il 30 giugno».
La Direzione Sanitaria
Parole che hanno scatenato la rabbia dei sindacati, a cui la Direzione Sanitaria però risponde gettando acqua sul fuoco: «A fronte della grave carenza di medici urgentisti nel mercato del lavoro, aggravatasi nell’ultimo periodo - si legge nella nota inviata lunedì 5 luglio - si è reso necessario adottare temporanei interventi organizzativi in un’ottica aziendale per garantire la continuità del servizio, in particolare del Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) di Ciriè.
Pertanto, nei mesi di luglio e di agosto è stata richiesta una rimodulazione delle attività delle aree di competenza medico chirurgica, come peraltro già avviene nei mesi estivi.
Inizialmente è stata temporaneamente ridotta di una seduta di sala operatoria l’attività di chirurgia generale presso l’Ospedale di Chivasso, ma si stanno valutando sedute aggiuntive nel corso del mese di luglio; nulla cambia per le sedute di sala operatoria delle altre specialità chirurgiche.
Rimane attivo presso l’Ospedale di Chivasso l’ambulatorio di chirurgia generale; momentaneamente sono sospesi gli ambulatori specialistici di coloproctologia, di angiologia e doppler degli arti inferiori e di vulnologia, che peraltro sono garantiti in altre sedi aziendali.
Nel frattempo l’Azienda si è attivata e sta continuando a ricercare soluzioni per sopperire alle criticità legate alla carenza di medici urgentisti».
L’intervento dei sindacati
«Non coinvolgendo nella rimodulazione tutti i Dirigenti Medici del Dipartimento di Chirurgia - spiegano i sindacati - ma gravando tutto il peso della linea Chirurgica del DEA di Ciriè sulle sole Chirurgie generali di Ciriè e Chivasso, in particolare quest’ultima si vedrà costretta a sospendere le attività Chirurgiche Ambulatoriali (18 ambulatori specialistici solo nel mese di Luglio) di Coloproctologia, Angiologia, Ecodoppler, Chirurgia Vulnologica complessa, Interventi di chirurgia ambulatoriale, Endoscopia Chirurgica, Ambulatorio divisionale. Inoltre la S.C. di chirurgia Gen. di Chivasso dovrà ridurre di oltre il 50% le sedute di Sala Operatoria previste per il mese di luglio (solo 3 sedute operatorie in tutto il mese). La medesima situazione è prevista per il mese di agosto. Questa situazione penalizza i pazienti affetti da patologie chirurgiche afferenti al bacino d’utenza dell’ospedale di Chivasso. Ricordiamo che a causa della recente Pandemia COVID l’attività chirurgica della S.C. di Chivasso è stata già sospesa per oltre un anno, dal momento che i Chirurghi sono stati impiegati per le guardie presso i reparti Covid e i letti della Chirurgia sono stati messi a disposizione dei pazienti Covid».
Il tema, martedì è arrivato anche in Regione, con un’interrogazione del consigliere del M5S Sarah Disabato: «Non si può innescare una competizione tra territori della stessa ASL su servizi fondamentali come l'attività nelle sale operatorie. Eppure è quanto sta accadendo, con la chiusura degli ambulatori coloproctologico, angiologico, doppler arti inferiori e vulnologico.
Da parte della Giunta sono arrivate blande rassicurazioni circa l'impegno a “bandire avvisi di mobilità, concorsi a tempo determinato e indeterminato, oltre che a richiedere ad altre aziende sanitarie regionali la sottoscrizione di convenzioni”. Però, a breve termine, l'ospedale di Chivasso è destinato ad un'estate a mezzo servizio. Con buona pace dei cittadini del chivassese che, al pari di tutti gli altri, contribuiscono di tasca propria a sostenere il servizio sanitario regionale».