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«Mancano i soldi e la tensostruttura resta chiusa»

Una questione molto delicata quella della palestra mobile che ad oggi non è mai stata utilizzata.

«Mancano i soldi e la tensostruttura resta chiusa»
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Torna in auge la tensostruttura posizionata nei pressi della scuola di Brusasco.
La struttura inaugurata dalla passata amministrazione comunale guidata da Luciana Trombadore è ancora inutilizzata. Si era parlato di un eventuale spostamento, ma ad oggi nulla è cambiato e questa rimane nel cortile della scuola di Brusasco.

La tensostruttura resta chiusa

Il primo cittadino Giulio Bosso interviene sulla questione e afferma: «La struttura resta lì dov’è perchè non ci sono risorse per poterla spostare. E rimarrà chiusa per i prossimi mesi visto che non c’è elettricità e gas. Ci sono dei problemi anche legati alla sicurezza e sinceramente con queste criticità, da padre di famiglia, non me la sento proprio di far accedere dei bambini.
Ad oggi mancano i fondi per poter effettuare questi interventi. Abbiamo 75 mila euro a bilancio per quanto riguarda le opere pubbliche, ma ritengo opportuno dare la priorità ad altri interventi e intendo dire operare sulle strade e nella scuola. Queste secondo me sono le priorità, ritengo che il benessere degli studenti e la sicurezza delle strade siano fondamentali.
Poi, scaldare una struttura del genere costerebbe 10 mila euro al mese, una cifra che non potremmo assolutamente sostenere.
Preferisco pagare le bollette del riscaldamento della scuola e far si che i bambini stiano al caldo».

Non sarà spostata...mancano i soldi

Il primo cittadino ritorna poi di nuovo sulla questione della posizione su cui sorge la tensostruttura: «Ritengo, contrariamente quanto sostiene Trombadore, che il luogo ideale per posizionare la tensostruttura sia presso gli impianti sportivi e non dove sorge oggi».
La struttura mobile ha attirato la sua attenzione sin da quando è stata progettata e nel corso degli anni sono state presentate anche delle interrogazioni dall’attuale minoranza consiliare guidata da Anna Marolo. Il sindaco Bosso più volte ha espresso la sua contrarietà a come è stata «trattata la vicenda sin dal nascere». «Questa struttura me lo sono ritrovata come una patata bollente e adesso non è semplice agire, abbiamo partecipato a due bandi e mi auguro di avere notizie positive nei prossimi mesi» chiude Bosso.

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